Il ritratto nell’Antico Egitto

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Il ritratto nell'Antico Egitto
Thutmose, Ritratto di Nefertiti, circa 1345 a.C. pietra calcarea e stucco, Neues Museum, Berlino

Molte popolazioni in passato rinunciarono di proposito alla realizzazione di ritratti fedeli alla realtà. Oggi conosceremo il ritratto nell’Antico Egitto. L’Antico Egitto è un esempio tipico di cultura che, pur avendo i pieni mezzi tecnici, evitò la produzione di ritratti fisiognomici, almeno per la stragrande maggioranza della sua storia artistica. Parliamo di un periodo che va dal 3000 a.C. al 1085 a.C. (arte dinastica). In questo caso, stesse figure indicavano, tramite l’apposizione di diversi nomi, personaggi diversi, compresi i ritratti dei sovrani, nei quali il nome aveva un valore identificativo ben più valido dei tratti fisiognomici, tanto che non mancano esempi di sovrani raffigurati come tori o leoni.

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Il realismo era visto come qualcosa di basso e contingente, adatto alle scene di vita quotidiana delle classi inferiori. Il ritratto “tipologico” rimase in auge, ma con qualche accenno di differenziazione fisiognomica dovuta al particolare procedimento degli scultori di lavorare a partire da maschere in gesso modellate da rilievi in creta con le fattezze del defunto.

Il ritratto di Nefertiti

Solo nel Nuovo Regno, in seguito alla riforma religiosa di Amenophis IV, si produssero in Egitto veri ritratti fisiognomici, con accenti psicologici, come i numerosi ritratti di Akhenaton e della regina Nefertiti di cui qui potete osservarne l’esempio forse più celebre in assoluto. Nefertiti è uno dei più famosi tesori artistici dell’Antico Egitto ed è considerato un capolavoro della scultura del periodo di Amarna. Questa parentesi si chiuse subito col ritorno alla tradizione e ai ritratti per “tipologia”. Parliamo di opere sia pittoriche (tempera su pietra o intonaco di gesso, paglia e fango) che scultoree.

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Durante la tarda dinastia saitica (663-525 a.C.) si ebbe di nuovo un ritorno al ritratto veristico, ma la specificità fisiognomica era tutta di superficie, legata più al virtuosismo tecnico che alla presenza di reali intenzioni descrittive. Dopo la conquista greca il ritratto egiziano perse le caratteristiche proprie per entrane nella corrente ellenistica.
Ma questa è un’altra storia!
Per una guida introduttiva al genere del ritratto leggete QUI
Per scoprire la storia del ritrattismo segui l’etichetta #ritrattieritrattisti

C.C.

Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000

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