
I volti dei dipinti fiamminghi hanno una nuova vita, una luce negli occhi che crea un’empatia con chi li osserva. Con in maestri fiamminghi si ha infatti la nascita di un’impostazione diversa del ritratto. Il personaggio dipinto si distacca dal fondo, prende forma e volume, ruota verso chi guarda e si pone in dialogo con lui. L’arte fiamminga è legata all’avvento di una cultura cittadina, imprenditoriale, laica e commerciale, dove si allarga la fascia sociale che ricorre al ritratto. Non più solo regnanti, vescovi, aristocratici, ma anche mercanti, banchieri, rappresentanti finanziari che desiderano farsi ritrarre in pose e atteggiamenti che spesso imitano quelli dei potenti, ma sono l’espressione di una nuova consapevolezza sociale.
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Nuove tipologie di ritratto
I maestri fiamminghi rappresentano con passione i lineamenti, i segni particolari depositati dall’età, la caratterizzazione psicologica dei personaggi che si rivela dal portamento, dalle espressioni e dallo sguardo. Vengono provate le nuove formule del ritratto a mezzo busto o a busto intero, posto dietro una balaustra, con una mano o le due mani visibili. Con lo sguardo, in certi casi, che fissa il riguardante.
Ecco quindi che le tipologie di ritratto si ampliano, da quello di profilo, ufficiale, usato da regnanti e alti prelati, a quello di tre-quarti usato dalla nuova borghesia. I pittori fiamminghi del XV secolo, a cominciare da Jan van Eyck e anche da Robert Campin, vanno considerati i veri fondatori del ritratto moderno. Questo per aver saputo rendere la varietà dei tipi fisici, delle età, delle espressioni, ma anche delle vibrazioni sentimentali.
Chi va più lontano però è Van Eyck di cui si conosce un’eccezionale galleria di ritratti che nei Coniugi Arnolfini raggiunge una complessità suprema. L’artista crea un dipinto al tempo stesso sacro e profano, facendo del ritratto di una coppia in un interno un’allegoria. Un simbolo del sacramento del matrimonio e, insieme, una testimonianza del contratto che lega i due coniugi.
Un passo ulteriore verso la modernità!
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C.C.
Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000