
Parmigianino, nome con cui è noto il pittore Francesco Mazzola (Parma 1503 – Casalmaggiore 1540). Fu tra i più importanti artefici del manierismo, di cui rappresentò l’ideale di grazia, di raffinatezza. Meglio che nei quadri, il valore pittorico del Parmigianino si espresse nelle incisioni, che più delle pitture contribuirono a crear la moda artistica parmigianinesca in Italia. Fu gran signore, perfetto aristocratico, che amò soprattutto l’eleganza di un contorno, la purezza di sagoma delle forme modellate come in stampi preziosi da un sapiente vasaio. Le anfore, che egli predilige quali ornamenti, sino dagli affreschi giovanili di S. Giovanni, appaiono come simboli del suo ideale estetico.
Parmigianino fu un raffinato, un esteta che giunse per sottili ragionamenti all’arte, piuttosto che un pittore nato, un pittore d’istinto, quale fu il suo contemporaneo Correggio.
Padre dell’acquaforte italiana, le sue incisioni diffusero stilistiche eleganze dall’Emilia alla Toscana, a Roma, all’Italia settentrionale. Raggiunsero il Pontormo nel mondo inquieto del manierismo toscano e anche Paolo Veronese, nel suo regno di colore.
La Schiava turca
Il ritratto che vi consiglio è tra i più espressivi, oltre che dei più noti, dell’artista. La Schiava turca è un dipinto a olio su tavola databile al 1532 circa e conservato nella Galleria nazionale di Parma. Il titolo è legato al particolare copricapo che venne visto come un turbante. In realtà però si tratta di un’acconciatura, riconoscibile in numerosi altri ritratti della stessa epoca, tipica delle nobildonne del Cinquecento. Una mano dalle dita affusolate, tipica dell’autore, indossa un anellino dorato (potrebbe essere una giovane sposa?) e regge un ventaglio di piume realizzato con grande virtuosismo. La maliziosa sensualità del soggetto è esaltata dallo sguardo fisso verso l’osservatore, dal sorriso ambiguo e interiorizzato (come quello della Gioconda), e anche dalla sapienza compositiva dei decisi ritmi curvilinei che ne incorniciano la figura. Il viso, dalla compattezza perlacea, gli occhi, le spalle, il copricapo e il ventaglio.
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C.C.
Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000