Francisco Goya ritrattista

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Francisco Goya ritrattista
Francisco Goya, ritratto della contessa de Chinchon, 1801 circa, Madrid, Museo del Prado

La parabola di Napoleone spacca in due la storia, e nessun artista esprime i cambiamenti epocali fra il XVIII e il XIX secolo meglio dello spagnolo Francisco Goya (1746-1828).
Attraverso una carriera lunghissima, Goya passa dall’ultima stagione del rococò, deliziosamente interpretata con luminose scene di vita popolare eseguite per la corte di Madrid, fino alle soglie del realismo ottocentesco.

Il percorso umano e artistico di Goya, ben rispecchia i cambiamenti del modo di intendere l’artista nei confronti della politica e della società. Ora ci si trova davanti alla necessità di interpretare con mezzi diversi un mondo che sta cambiando rapidamente sotto le spinte della Rivoluzione francese, delle folgoranti conquiste di Napoleone, delle modifiche sociali ed economiche prodotte dal diffondersi del capitalismo industriale inglese. Per fare questo Goya attinge da Tiziano a Velazquez, da Rubens a Rembrandt, tutti artisti e grandi ritrattisti che abbiamo già avuto modo di vedere in questa nostra rapida carrellata.

Ritratto della contessa de Chinchon

Ma andando al sodo, l’opera che vi propongo di Goya è l’immagine della moglie del potentissimo ministro Godoy, di cui Goya coglie la freschezza incantevole. La contessa siede apparentemente distratta sulla soglia di un’epoca nuova.
Maria Teresa di Borbone, quindicesima contessa di Chinchón, era stata incoraggiata dalla Regina Maria Luisa di Parma e dall’opportunismo a sposare Manuel de Godoy, il Primo Ministro, in un matrimonio di convenienza.

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Nel 1808 Godoy cadrà in disgrazia e per la contessa sarà l’inizio di una vita infelice.
Nell’oscuro vuoto alle sue spalle e nella assenza di riferimenti all’ambiente circostante Goya esprime l’aprirsi di un tempo in cui si spalancano gli abissi dell’animo e sembra sfuggire persino il possibile riscatto attraverso l’arte e la bellezza.
Sia Goya che la contessa moriranno in esilio in Francia nel 1828.

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C.C.

Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000

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