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Theodore Gericault ritrattista

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Theodore Gericault ritrattista
Theodore Gericault ritrattista
Theodore Gericault, Alienata con monomania dell’invidia, 1819-1822, Musée des beaux arts de Lyon

La vita e le opere di Theodore Gericault (1791-1824) celebrano l’ideale romantico dell’affermazione dell’individuo e anticipano quindi la moderna concezione dell’arte come veicolo di documentazione e denuncia del malessere sociale. Fortemente influenzati dal luminismo di Caravaggio e dalla monumentalità dei corpi di Michelangelo, i lavori di Gericault si concentrano sulla rappresentazione di temi sociali scomodi. Questi temi sono trasfigurati attraverso il medium della mitologia o ritratti in tutta la loro crudezza realistica. Gli studi fisiognomici sull’espressione dei malati mentali e quelli anatomici sulle teste mozzate dei condannati a morte offrono allo spettatore immagini di una sconcertante modernità.

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E lo sconvolgente e modernissimo ritratto che vi propongo è proprio parte della serie dei ritratti di alienati. Opere che erano finalizzate alla comprensione del mondo interiore, misterioso e irrazionale. Dell’infelicità e sofferenza umana, ma anche della condizione sociale.

Alienata con monomania dell’invidia

Alienata con monomania dell’invidia fa parte della serie di cinque ritratti di alienati dipinti da Géricault prima del suo soggiorno in Inghilterra (1820-1821).
Si sa poco o niente sull’origine di questi ritratti. In una lettera del 1863, il critico Louis Viardot dice di averli scoperti per caso, a Baden Baden. Il critico attribuisce a questi alienati il nome di “monomani “, specificando la natura dell’ossessione da cui è affetto ciascuno di essi: dal furto di bambini, al comando militare, al furto, al gioco e infine all’invidia.

In questa serie di ritratti, la pittura di Géricault assume un carattere introspettivo. Abbandonando il genere pittoresco, l’artista dipinge, attraverso la rappresentazione di questa pazza, un’autentica rappresentazione clinica, rompendo con i canoni tradizionali del ritratto. Géricault insiste, in modo particolare, su alcuni elementi, quali la cuffia, l’abito, ma anche la mimica e lo sguardo allucinato.
Questo ritratto è una chiara denuncia contro l’emarginazione dei malati mentali contro la quale si battevano anche scienziati come, Georget ed Esquirol. Lui fu tra i primi a considerare questi malati come esseri umani bisognosi di cure.
Attualissimo!

Continua l’esplorazione …

Per scoprire la storia del ritrattismo segui l’etichetta #ritrattieritrattisti
➡ La zattera della Medusa, Theodore Gericault

C.C.

Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000

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