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Salvador Dalì e il ritrattismo

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Salvador Dalì e il ritrattismo
Salvador Dalì e il ritrattismo
Salvador Dalì, Dalì di spalle che dipinge Gala di spalle eternizzata da sei corni virtuali provvisoriamente riflessi da sei specchi veri, 1972-1973

Continua la nostra carrellata nella storia dell’arte del ritratto con un’artista geniale ed eccentrico: Salvador Dalì. Parleremo quindi di Salvador Dalì e il ritrattismo. Nella sua opera (1904-1989), la storia individuale dell’artista e le sue nevrosi erotico-esistenziali ricorrono in maniera ossessiva all’interno della produzione pittorica e caricano di contenuti stranianti il suo immaginario fantasmatico. Lo spettro del doppio, originato da un assurdo senso di colpa nei confronti della morte di un fratello mai conosciuto, diventa l’orizzonte di contenimento di un’identità dispersa e frantumata. Sarà anche il motivo conduttore di tutta la sua poetica creativa.

Salvador Dalì e il ritrattismo

Nel quadro che vi propongo Dalì ripercorre le tappe fondamentali della creazione artistica.
In questo emblematico doppio ritratto il pittore porta alle estreme conseguenze la paradossalità di ogni rappresentazione: l’esibizione del negativo di ogni pittura, il retro del quadro.
Dalì esplora la prospettiva dal punto di vista dello spettatore in un dipinto sull’atto stesso del dipingere e sui modi di vedere.

L’artista spagnolo fu sempre affascinato dai meccanismi della percezione e per questo sperimentò con entusiasmo il 3D, studiando la visione stereoscopica. La stereoscopia trasmette un’illusione di tridimensionalità, analoga a quella generata dalla visione binoculare del sistema visivo umano. Attraverso l’uso dello specchio, il pittore surrealista, qui ci rende più prospettive della moglie Gala, in un lavoro che tenta di ricreare sulla tela anche l’esperienza di visione stereoscopica che tutti noi abbiamo come esseri umani. Con la stereoscopia, l’artista volle raggiungere la terza dimensione e l’effetto conseguente di profondità. Come in Las Meninas, il cui richiamo è molto evidente, il pittore appare nella sua stessa creazione.

Avremo senz’altro modo di approfondire l’argomento quando tratteremo il surrealismo.

Continua l’esplorazione …

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C.C.

Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000

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