
Arts and Crafts è stato un movimento sociale ed estetico sviluppatosi tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Il suo scopo fu quello di promuovere un design e un artigianato di buona qualità, nel pieno di un’epoca in cui si faceva strada la produzione meccanica di massa. Proprio per questa sua vocazione, riguardò in maniera particolare l’architettura e le arti decorative. Dove agì questo movimento? Nacque e si sviluppò in Gran Bretagna, ma ebbe un grande impatto anche in altri paesi europei e negli Stati Uniti. Al suo interno Arts and Crafts non fu molto omogeneo perché si svilupparono molte linee di pensiero e di pratica.

Per alcuni fu poco più che una moda decorativa. Per altri, la parte più impegnata del movimento, Arts and Crafts volle dire sviluppare un’arte in relazione ai problemi fondamentali della società. Associato ad Arts and Crafts non abbiamo uno stile preciso, ma si pose quasi sempre al centro dell’arte l’onestà. Ovvero la produzione di oggetti che mostrassero chiaramente il loro scopo e il loro funzionamento. Questa vocazione alla semplicità voleva dire mettere in evidenza materiali e superfici semplici con un approccio destinato a diventare la base del design moderno.
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Il nome del movimento deriva dalla Arts and Crafts Exhibition Society, creata nel 1888. Ma dobbiamo dire che le sue origini vanno più indietro nel tempo, verso la metà dell’Ottocento, quando lo scrittore John Ruskin teorizzò gli effetti negativi, estetici e sociali, dell’industrializzazione. Ruskin non sopportava i prodotti fatti in serie che vennero presentati per la prima volta alla Grande Esposizione del 1851. Era convinto sostenitore della bellezza dell’arte medievale. Credeva che essa risiedesse proprio nell’orgoglio e nelle capacità individuali degli artigiani. Le sue idee influenzarono William Morris che credeva nella possibilità di migliorare la vita alle persone con un design di qualità.

Grazie alla manifattura di arti decorative che fondò nel 1861, Morris iniziò una produzione manuale in contrasto con quella industriale. Realizzò così tessuti, libri stampati, carte da parati, mobili e molto altro. Ma il suo esito ebbe due risvolti opposti. Da un punto di vista estetico fu un grandissimo successo commerciale. Ma da un punto di vista etico fallì perché i suoi prodotti erano troppo costosi e quindi irraggiungibili per le classi sociali più povere e più numerose. Ad ogni modo le idee di Morris ebbero un grande seguito influenzando artigiani, insegnanti e pubblicitari. Negli anni Ottanta dell’Ottocento nacquero molte organizzazioni che promossero l’Arts and Crafts come ad esempio la Workers’ Guild fondata da Walter Krane con lo scopo di promuovere la collaborazione tra artigiani e artisti.
La fine dell’Arts and Crafts
All’arrivo della prima guerra mondiale questo movimento lentamente si esaurì. Ma le sue idee continuarono a vivere e a esercitare una grande influenza su grafici, designer e artisti. Senza Arts and Crafts molto probabilmente il designer moderno che oggi ci circonda sarebbe molto, molto diverso.
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C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui