
Il simbolismo ci conduce a scoprire un artista che sicuramente pochi di voi conoscono. Gustave Courtois.
Nato in un paesino dell’Haute-Saône, era un figlio naturale e sua madre si dedicò totalmente a lui e alla sua educazione. Fin da giovanissimo, mostrò un interesse particolare per l’arte, a tal punto che venne iscritto alla “Scuola municipale di disegno” di Vesoul, in Franca Contea. Fino a che un giorno i suoi lavori furono fatti vedere al pittore Jean-Léon Gérôme che, nel 1869, gli consigliò di entrare alla Scuola di Belle arti di Parigi. Ciò che egli fece l’anno seguente.
Courtois incontrò nelle aule del famoso istituto parigino un altro studente, Pascal Dagnan-Bouveret, con il quale strinse un’amicizia che durò per tutta la vita. Dal 1880 i due pittori divisero persino lo stesso studio, un atelier alla moda situato in un elegante sobborgo di Parigi: Neully-sur-Seine.
Pittore noto per i suoi ritratti mondani, in particolare quello di Madame Gauntreau che fu esposto nel 1891, Courtois arrivò al successo anche grazie alle sue composizioni di impostazione naturalistica. Più eclettico dei suoi colleghi, trattò di frequente soggetti religiosi e mitologici, ispirandosi a volte alla letteratura antica.
Pur non avendo mai partecipato alle esposizioni simboliste, è nell’adozione di temi antichi, attraverso i quali egli a più riprese esprime la condizione contemporanea e le sue incertezze, che Courtois si ricollega al simbolismo e per questo ho voluto inserirlo in questo nostro viaggio attraverso il movimento artistico.
Continua l’esplorazione …
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C.C.
Fonti: Il Simbolismo, da Moreau a Gauguin a Klimt, a cura di Genevieve Lacambre, Ferrara Arte Editore, Ferrara, 2007.