
L‘esplorazione del simbolismo ci porta questa volta in Spagna.
Rogelio de Egusquiza (Santander 1845 – Madrid 1915) fu un pittore, uno scultore ed un incisore spagnolo. Dopo essere stato discepolo di Francisco Mendoza a quindici anni si trasferì a Parigi, città nella quale approfondì i suoi studi all’Accademia di Belle Arti. Conobbe Leon Bennat, del quale subì l’influenza in molte delle sue opere e nel 1862 cominciò a viaggiare attraverso l’Europa (fu in Belgio, Olanda e Germania) per poi stabilirsi definitivamente a Parigi. I suoi dipinti iniziali sono incentrati su personaggi ed eventi storici, in seguito la sua attenzione si spostò verso ritratti e scene ben identificabili nell’ambito dell’alta società: in questa particolare espressione artistica si nota l’influenza che in lui esercitò Marìa Fortuny i Marsal, conosciuto e apprezzato da De Egusquiza.
È nel 1876 che avvenne la svolta decisiva della sua vita, quando nacque in lui la passione per la musica di Richard Wagner; nel 1879 andò a Monaco per assistere all’opera del musicista tedesco I Nibelunghi. Quando tornò a Parigi aderì al simbolismo e realizzò alcune opere pittoriche pregne di misticismo e di “wagnerismo”.A questo periodo risalgono anche alcuni suoi ritratti di personaggi famosi come il filosofo Arthur Schopenhauer e Luigi II di Baviera.
Nel 1900, all’Esposizione Universale di Parigi presentò la serie delle cinque stampe di Parsifal che gli valsero la medaglia d’argento e la Legion d’Onore. La sua fama di pittore rimase indissolubilmente legata alla figura di Richard Wagner che esercitò sull’artista spagnolo un fascino altissimo.
Morì a Madrid il 10 febbraio del 1915.
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Questo post fa parte di un percorso attraverso il Simbolismo. Per scoprire i temi, gli autori e le opere di questo movimento affascinante e poco esplorato, segui l’etichetta #simbolismoesimbolisti
C.C.
Fonti: Il Simbolismo, da Moreau a Gauguin a Klimt, a cura di Genevieve Lacambre, Ferrara Arte Editore, Ferrara, 2007.