Louis Welden Hawkins, piccola guida per conoscere l’artista

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Louis Welden Hawkins
Louis Welden Hawkins, Clytie

Continua l’esplorazione nel ➡simbolismo.
Louis Welden Hawkins nacque a Stoccarda, in Germania il 1° luglio 1849. Sua madre era una baronessa austriaca, suo padre un inglese. Hawkins si trasferì ancor giovane in Francia e in seguito prese la nazionalità francese. Partecipò alla all’Académie Julian di Parigi e diventò famoso dopo le sue esposizioni nel Salon de la Société des Artistes Francais. I suoi primi lavori furono mostrati al Salon nel 1881. Dopo di che seguirono esposizioni al Salon de la Société des Beaux Artes (1894-1911), al Salon dei Rosacroce (1894-95) e alla Libre Esthétique a Bruxelles.

Louis Welden Hawkins

Dopo la sua formazione presso l’Académie Julian, Hawkins scelse la via del simbolismo. La sua visione artistica si collocò più precisamente tra l’allora trionfante naturalismo di Jules Bastien-Lepage e il sentimentalismo di certi soggetti preraffaelliti. Ma facciamo un passo indietro: il simbolismo cominciò come un movimento artistico che si sviluppò dal Romanticismo in Francia nella seconda metà del XIX secolo, partendo da tematiche di decadenza, dandismo e misticismo.

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Si può dire che il simbolismo sia stata una reazione all’impressionismo e che diede maggiore importanza alla fantasia e all’immaginazione nella rappresentazione di oggetti. Gli artisti simbolisti spesso usarono metafore e simboli per suggerire un tema. Hawkins dopo aver esordito come pittore naturalista, nel 1893 mutò stile e produsse molte figure a mezzo busto che rispecchiarono lo spirito preraffaellita. Trascorse i suoi ultimi anni in Bretagna, dove dipinse soprattutto paesaggi. Louis Welden Hawkins si spense il 1° maggio 1910 e un anno dopo venne omaggiato al Salon Nationale.

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Questo post fa parte di un percorso attraverso il Simbolismo. Per scoprire i temi, gli autori e le opere di questo movimento affascinante e poco esplorato, segui l’etichetta #simbolismoesimbolisti

C.C.

Fonti: Il Simbolismo, da Moreau a Gauguin a Klimt, a cura di Genevieve Lacambre, Ferrara Arte Editore, Ferrara, 2007

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