
La vita movimentata di questa artista simbolista è stata resa nota da Jean-David Jumeneau-Lafond in un suo studio pubblicato nel 2003. Fino a quel momento Jeanne Jacquemin, che nella Parigi di fine secolo aveva goduto di un breve periodo di celebrità, era stata quasi dimenticata, nonostante fossero riapparsi alcuni suoi pastelli di volti dolenti e assorti. Come artista essa si fece conoscere con il cognome del marito, Edouard Jacquemin, che aveva sposato nel 1881 e dal quale divorziò nel 1901. Maggiore di lei di parecchi anni questo disegnatore del Musée d’histoire naturelle la introdusse negli ambienti bohemien.
Nel 1890 Jeanne scrisse alcuni articoli per la rivista “Art et critique”. Poco tempo dopo conobbe l’incisore Auguste Lauzet e divise con lui una casa a Sèvres, dove si accumularono vesti sacerdotali, croci e cibori, e che divenne un luogo d’incontro di molti scrittori. Nel 1895 la coppia lasciò Parigi per trasferirsi ad Aubagne, e qui, tre anni dopo, Lauzet morì di tisi. Jeanne si risposò nel 1902 con un medico di nome Lucien Pautrier e nel 1921 divenne la moglie del mistico e occultista Paul Sedir.
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Questo post fa parte di un percorso attraverso il Simbolismo. Per scoprire i temi, gli autori e le opere di questo movimento affascinante e poco esplorato, segui l’etichetta #simbolismoesimbolisti
C.C.
Fonti: Il Simbolismo, da Moreau a Gauguin a Klimt, a cura di Genevieve Lacambre, Ferrara Arte Editore, Ferrara, 2007