Georges Lacombe il nabi scultore

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Georges Lacombe il nabi scultore

Oggi vi presento un artista ai più poco conosciuto: Georges Lacombe.
Nato in una famiglia benestante di Versailles, ricevette la sua educazione artistica all’Académie Julian dagli impressionisti Alfred Roll ed Henri Gervex. Nel 1892 incontrò Émile Bernard e Paul Sérusier e si associò al loro gruppo artistico detto Nabis. I Nabis o Le Nabis (dalla parola ebraica per profeti) furono un gruppo di artisti parigini dell’avanguardia post-impressionista, attivi negli anni ’90 del XIX secolo. Come molti altri nabis passò le estati dal 1888 al 1897 in Bretagna, regione molto amata dal gruppo di artisti. Lacombe generalmente tenne per sé le sue opere anche perché era molto ricco e non aveva la necessità di venderle per mantenersi.

Lacombe all’interno del gruppo nabi fu senz’altro quello che più di tutti si dedicò alla scultura. Utilizzò in particolar modo l’intaglio su legno e la sua opera trasse grande ispirazione dall’arte di Gauguin. La sua creazione forse più conosciuta è costituita da quattro pannelli in legno che, originariamente, andavano a formare le sponde di un letto. Lacombe lo realizzò tra il 1894-1896 per la sua bottega a Versailles, che l’artista chiamava con l’appellativo di “ergastêrion dei Nabis”.

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Quest’opera complessa di Lacombe, un incrocio tra scultura e arredamento, raffigura due coppie, all’inizio e alla fine della loro vita in comune che incarnano l’Amore e la Morte. La Nascita la troviamo scolpita ai piedi del letto, mentre sulla testata c’è l’Esistenza, che forse è il pannello fra tutti più esoterico. Rappresenta l’energia vitale in forma di lungo serpente che si morde la coda. Le spirali del corpo del rettile formano due occhi. Vediamo chiaramente le due bocche e i due nasi che allo stesso tempo possono essere interpretati come una coppia che si bacia, vista di profilo, ma anche un viso dai lineamenti negroidi, in posizione frontale. Completano l’opera, a sinistra, un sesso femminile, nella forma di una grande foglia e agli angoli, alcuni spermatozoi.

Georges Lacombe
Georges Lacombe, l’Esistenza

Nonostante le forme siano stilizzate l’opera che emerge è molto cruda, nel suo primitivismo. La stessa cosa la si può dire per la Nascita dov’è colto l’attimo in cui l’ostetrico tira fuori la testa del bambino dal ventre materno. Questi pannelli non vennero mostrati al pubblico dell’epoca, forse perché avrebbero probabilmente suscitato un grande scalpore. La famiglia dell’artista li custodì fino a quando non vennero acquisiti da parte dei musei nel 1956.
Lacombe morì di tubercolosi all’età di 48 anni il 29 giugno 1916.

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Questo post fa parte di un percorso attraverso il Simbolismo. Per scoprire i temi, gli autori e le opere di questo movimento affascinante e poco esplorato, segui l’etichetta #simbolismoesimbolisti

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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