
Molti artisti tra i romantici, i pre-raffaelliti e i simbolisti presero ispirazione dalla mitologia greco-romana, ma pochi, come Franz von Stuck, resero la propria vita un’opera d’arte totale. Franz nacque il 23 febbraio 1863 a Tettenweis nella Bassa Baviera da una famiglia cattolica di contadini e mugnai. Già a sei anni si mise in mostra nel suo villaggio come autore di caricature e a soli 15 anni lasciò la sua famiglia per iscriversi alla Scuola reale d’Arti decorative di Monaco.
Durante gli anni della sua formazione fu legato a Böcklin e a Lenbach. Di carattere gioviale e scherzoso, si unì all’ambiente degli artisti di Monaco senza però prendersi troppo sul serio. Partecipò alla creazione della Secessione di Monaco nel 1892 e strinse rapporti sia con l’avanguardia berlinese, realizzando delle illustrazioni per le riviste Pan e Jugend, sia con quella viennese, con una mostra che fece scalpore. Nel 1895 divenne professore all’accademia di Monaco dove insegnò al posto suo maestro Lindenschmit. Tra i suoi allievi, tra gli altri, vi furono anche Kandinskij e Klee.
Venne influenzato da Hans Thoma e Max Klinger, più anziani di lui, ma ai contemporanei apparve soprattutto discepolo di Böcklin. Nei suoi famosi combattimenti tra centauri e nei suoi fauni maliziosi che godono di una natura risplendente, Stuck andrà oltre il maestro, realizzando un’arte ambigua e pagana. Dopo un esordio come caricaturista, a partire dal 1889 si rese noto come pittore, autore di ritratti, e di composizioni allegoriche e simboliche. Composizioni spesso tratte dalla mitologia classica e improntate a un simbolismo di linee e colori che rimane però formalmente legato a un naturalismo di tipo psicologico dal chiaro potenziale sensuale. I suoi nudi monumentali dalla forte carica erotica interpretarono appieno la cultura tedesca del tempo e l’eco popolare della filosofia di Nietzsche. Questo spiega l’immenso successo che raggiunse a Monaco, dove fu fatto nobile nel 1906.
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Le opere più celebri dell’artista
Tra le sue più celebri composizioni, si possono citare il Peccato, rappresentante una donna e un serpente trattati nelle tonalità giallo zafferano e nero, colori della perversione e della tristezza, Oreste e le Furie, la Guerra, la Sfinge, la Processione delle baccanti, Salomè e Medusa. Il pubblicò fece a gomitate per ammirare all’esposizione della Secessione il Peccato che resta senza dubbio l’opera di maggior successo di Stuck. Glorificazione di un’Eva avvinta ad un serpente, il nudo corpo femminile splende come un fanale nella cornice dorata che racchiude il dipinto. La sua universalità artistica gli fruttò un riconoscimento straordinario all’Esposizione Universale del 1900.
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Questo post fa parte di un percorso attraverso il Simbolismo. Per scoprire i temi, gli autori e le opere di questo movimento affascinante e poco esplorato, segui l’etichetta #simbolismoesimbolisti
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui
Cupo, misterioso ed interessante , contro il suo carattere quindi…
Grazie Christian!!!
Si, devo dire che questo è il caso in cui le opere di un artista non rispecchiano direttamente il suo carattere di fronte agli altri.
Ciao