
Dopo aver trattato il Romanticismo, ci tenevo ad approfondire il movimento artistico i cui componenti si fecero chiamare Nazareni. Sicuramente non molti di voi ne avranno sentito parlare e pochi avranno visto qualche loro opera, motivo in più per parlarne. Fu un gruppo di pittori idealisti che ritenevano che l’arte dovesse essere al servizio di propositi religiosi o morali e desideravano ritornare allo spirito creativo del medioevo. Pur con notevoli disparità di origini, di formazione e di esiti i Nazareni, tedeschi attivi a Roma nel secondo e terzo decennio del XIX secolo, hanno in comune con i Preraffaelliti la posizione anticlassicistica in nome del nascente culto per il medioevo. Lo studio dei “primitivi” italiani e tedeschi (Durer, Raffaello, Van Eyck e Beato Angelico in particolare). L’interesse per la tecnica grafica e l’affresco.I Nazareni cercarono di stabilire una fraternità mistico-culturale fra nord e sud, Germania e Italia, come ben è testimoniato da un’opera di Overbeck (Italia e Germania, bella e commovente, con i due campanili alle spalle) e che sottolinea un unione che di lì a poco sarà anche politica, portando al dramma della Seconda Guerra Mondiale. Il nucleo del gruppo fu determinato dall’incontro all’Accademia di Vienna nel 1806 tra Overbeck e Pforr. Le loro idee furono profondamente influenzate dal misticismo di suggestione medioevale propagandato dal libretto di Wackenroder, scrittore e giurista, Le Peregrinazioni del cuore di un monaco amante dell’arte.
Idee che li condussero a una decisa rottura con il classicismo dell’accademia e alla fondazione nel 1809 della Lega della Confraternita di S. Luca, dal nome del santo patrono della pittura. Fondata sul presunto modello delle corporazioni medioevali, facendo il giuramento di prestare sempre fedeltà alla verità, di contrastare gli schemi accademici e di far risorgere l’arte, impiegando ogni mezzo. Il nome nazareni, usato scherzosamente per la prima volta nel 1817, fa riferimento al loro stile di vita devoto e alle fluenti capigliature bibliche degli artisti. Quindi i nazareni desiderarono riportare in vita sia l’ambiente di lavoro che la sincerità spirituale del medioevo, vivendo e lavorando insieme, in maniera quasi monastica.

Nel 1810 Overbeck e Pforr si trasferirono a Roma trovarono alloggio nell’ex monastero francescano di S. Isidoro, organizzato da una sorta di comunità di lavoro monastica. Nel 1815 giunse a Roma anche Peter Von Cornelius seguito da Joseph Anton Koch, Philipp Veit, W. Von Shadow, J. Schnorr Von Carolsfeld e altri. Dopo inizi difficili giunsero le prime importanti commissioni dove poté esprimersi lo spirito collettivo della confraternita e l’interesse per la tecnica dell’affresco. In particolare questi artisti volevano far rinascere la pittura ad affresco monumentale. Le più importanti opere dei Nazareni eseguite collettivamente a Roma sono gli affreschi della casa del console prussiano Bartholdy e quelli della villa del Principe Massimo commissionati dai rispettivi proprietari nel 1816 e nel 1817.
Stilisticamente la loro principale ispirazione era rappresentata da Perugino. Le opere dei Nazareni possiedono grazia di linea e di colore anche se a volte possono risultare poco espressive. Il gruppo iniziò a dissolversi molto presto però, Pforr morì giovanissimo, prima di compiere i 25 anni di età. Cornelius fu chiamato con Heinrich von Olivier e Julius Schnorr von Caroisfeld a Monaco da Ludwig I di Baviera. Quindi di fatto il gruppo si sciolse negli anni Venti dell’Ottocento, ma continuò a esercitare una certa influenza. Rimasero a Roma fino alla morte solo Koch e Overbeck.
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In realtà gli artisti che parteciparono al gruppo furono molti di più di quelli citati sopra. Eccone un elenco esaustivo. Carl Joseph Begas , Peter von Cornelius, Franz Ludwig Catel, Johann Jakob Fink, Ernst Deger, Konrad Eberhard, Gebhard Flatz. Joseph Anton Fischer, Joseph, Führich, Franz Ittenbach, Carl Philipp Fohr, Heinrich Maria Heß, Konrad Hottinger, Joseph Anton Koch, Karl Müller, Andreas Müller, Wilhelm von Kaulbach, Leopold Kupelwieser. Johann Friedrich Overbeck, Ferdinand Olivier, Friedrich Olivier, Franz Pforr, Theodor Rehbenitz. Wilhelm von Schadow, Johann Scheffer, von Leonhartshof, Julius Schnorr von Carolsfeld. Ludwig Schnorr von Carolsfeld, Johann Anton Ramboux, Claudius Schraudolph, Eduard von Steinle. Josef Sutter, Philipp Veit, Johann von Schraudolph, Josef Wintergerst, Ludwig Vogel. Johann David Passavant. Molti! Troppi per essere trattati tutti insieme, ma cercherò di approfondirli strada facendo!
Continua l’esplorazione …
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C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui