
Anche in Francia, come già avevamo visto per la Gran Bretagna, il XVIII secolo rappresentò, per il nascente movimento romantico, un patrimonio di utili anticipazioni stilistiche e contenutistiche. In particolare dalla letteratura, i romanzi e gli scritti di Jean-Jacques Rousseau esercitarono sul pensiero europeo un’enorme influenza. Lui sosteneva che, con il progresso della civiltà, l’essere umano si fosse avviato lungo un percorso di decadenza e corruzione (non ci ha visto proprio male…). E così facendo si appellava ad un ritorno alla natura, invitando i contemporanei a superare l’alienazione sempre crescente nei confronti della sfera naturale.
Segui la bacheca Romantici e romanticismi di Artesplorando su Pinterest.
Tuttavia la Rivoluzione del 1789 tranciò questo slancio romantico. L’arte rivoluzionaria non aveva certo voglia di avventurarsi negli enigmatici territori dell’Io. Ma piuttosto era interessata a rappresentare gli ideali vittoriosi e repubblicani, svolgendo una funzione di megafono della politica del tempo. La pittura, dal punto di vista dei contenuti, tornò a pescare nelle virtù dell’antichità romana, generando uno stile classicista di severa composizione e di soggetto storico. Era il tempo di Napoleone e della celebrazione del suo impero. Ma qui casca l’asino! Il romanticismo francese nacque all’inizio del nuovo secolo proprio per opposizione alla figura dell’imperatore e allo stile neoclassico da lui promosso, lo stile impero appunto.

Il Salon del 1827
Gericault e Delacroix furono due pittori geniali e principali esponenti del romanticismo francese. Entrambi trascurarono la pittura di paesaggio, per il soggetto storico.
Se ti piace il blog, metti un like su Facebook 👇👇👌
Ma lo fecero portando in primo piano l’eroe storico, coinvolto e schiacciato dalle circostanze fatali che lo hanno reso tale. La tecnica è data da una stesura libera ed emotiva del colore. A volte pittori come Eugene Deveria o Paul Delaroche, spinsero questo sentimento verso la teatralità ed il patetico, per distrarre dalla monotonia della vita la classe piccolo-borghese. Il paesaggio si impose come soggetto pittorico solo con Camille Corot e la Scuola di Barbizon che abbiamo già visto, si orientò verso scenari naturali poco appariscenti, preludio alla pittura impressionista. Vi invito a ripescare il post per approfondire. Mentre contemporaneamente con François Millet e Gustave Courbet si andava imponendo un realismo venato di istanze politiche, culturali e sociali. E già il romanticismo cedeva il passo, ma questa è un’altra storia.
Continua l’esplorazione …
Se vuoi leggere altro sul Romanticismo ed i suoi interpreti segui l’etichetta #romanticieromanticismi
Il Romanticismo per Longanesi https://amzn.to/2Gv8MDH
Romanticismo per Taschen https://amzn.to/2G8OLzb
C.C.