Devo dire che mi ha particolarmente colpito la figura di questa pittrice. Un po’ perché in generale le pittrici nella storia dell’arte sono rare e un po’ perché partecipò a un movimento a cui sono molto legato: l’impressionismo. Dotata di una sensibilità artistica straordinaria, Berthe Morisot (1841-1895) dovette combattere per tutta la vita contro il pregiudizio sociale che escludeva le donne dalla professione pittorica. Figlia di un impiegato statale d’alto rango e pronipote del celebre pittore Fragonard, uno dei maggiori artisti francesi del XVIII secolo, crebbe circondata da un’atmosfera colta.
La sua famiglia si trasferì a Passy, presso Parigi, nel 1852 e già nel 1856 la Morisot iniziò a studiare pittura, prima con Geoffrey-Alphonse Chócarne, un neoclassicista, poi con Joseph Guichard, che era stato allievo di Ingres. Con Guichard la Morisot visitò più volte il Louvre, dove come molti artisti prima di lei, si esercitò copiando i classici. Nel 1859 Guichard la presentò ad Achille Oudinot che a sua volta le fece conoscere Corot, nel cui studio lavorò, insieme con la sorella Edma, dal 1862 al 1868.
In seguito conobbe anche Puvis de Chavannes, Degas e soprattutto Manet, di cui fu allieva, musa e amante e il cui esempio fu per lei fondamentale, anche se è più corretto parlare di un’influenza reciproca tra i due artisti. All’inizio però fu l’influenza del maestro Corot che si fece sentire molto ed è per questo che le prime opere della Morisot seguirono lo stile della cosiddetta scuola di Barbizon, con paesaggi che in maniera graduale si avvicinarono ai modi impressionisti. Utilizzò molte tecniche spaziando dall’acquerello, alle tele a olio, dal disegno a pastello, alle incisioni a puntasecca e litografie.
Dal 1873 Morisot approfondì la tecnica en plein air degli impressionisti. Nello stesso anno consegnò la Veduta di Parigi dal Trocadero a Paul Durand-Ruel, il mercante che l’anno precedente aveva acquistato ventidue tele di Manet. Il quadro della venne venduto per 750 franchi da Durand-Ruel, che inviò alcune sue opere anche a Londra. Il 1874 fu un anno importante per la Morisot che entrò a far parte della Società Anonima Cooperativa di Artisti, appena fondata. Inoltre espose alla prima mostra degli impressionisti quattro dipinti, due pastelli e tre acquerelli. Sempre nel 1874 sposò il fratello di Edouard Manet, Eugene e divenne un’artista molto stimata dagli impressionisti. Partecipò a tutte le mostre del gruppo ad eccezione di quella del 1879 che mancò per problemi di salute causati dalla nascita del suo unico figlio.

Questa pittrice talentuosa incontrò molte difficoltà nell’affermarsi come professionista in un ambiente e in un’epoca in cui la pittura veniva considerata una pratica quasi esclusivamente maschile. Riuscì però a superare tutti gli ostacoli con tenacia e talento. Divenne una presenza fissa tra gli impressionisti e organizzando nella propria casa un luogo d’incontro tra pittori e scrittori. La prima personale di Berthe, un grande riconoscimento per un artista ancora in vita, si tenne nel 1892 alla Galleria Bussod e Valadon di Parigi. Questa è la dimostrazione della fama di cui godette negli ultimi anni di vita.
Continuò a lavorare fino all’ultimo, ritraendo modelle, ma in particolare la figlia Julie con una tecnica delicata ma piena di vita. Le opere di questa straordinaria artista trasmettono un senso di tranquillità e freschezza, specialmente nelle scene domestiche. I suoi spaccati famigliari sono caratterizzati da un’introspezione emotiva e psicologica unica, sconosciuta all’universo artistico maschile dell’epoca. E anche questo è un elemento che rende Berthe Morisot la pittrice degli affetti, dell’amore materno e della pace domestica.

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C.C.
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