
L‘artista che vi propongo oggi nella rubrica Lo potevo fare anch’io è un personaggio forse poco conosciuto al grande pubblico.
La sua materia di creazione non è la pittura e nemmeno la scultura, ma qui parliamo di luci, ombre e suoni: sto parlando di Carsten Nicolai.
Carsten Nicolai è un artista, musicista e produttore tedesco, nato nel 1965 a Karl-Marx-Stadt, nell’ex Germania dell’Est.
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Personaggio di spicco negli anni ’90 della scena artistica berlinese, Nicolai è internazionalmente noto per le sue installazioni e le sue performance che ci conducono attraverso i legami tra visione, suono, architettura, scienza e tecnologia. L’artista ha un metodo di lavoro rigoroso che si ispira a quello scientifico, portando avanti una ricerca allo stesso tempo coerente e poetica sui meccanismi della rappresentazione e sulle modalità e i limiti della percezione visiva e sonora. Le sue opere mettono in gioco lo spazio e il tempo, coinvolgendo fisicamente lo spettatore e lo spazio architettonico per cui sono pensate.
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Per l’arte di Nicolai i temi cardine sono: la capacità di rendere “visibile” il suono; l’estetica minimale che si concretizza nell’utilizzo monocromatico del colore, giocando con il bianco e il nero, e delle sonorità; l’attrazione per l’infinito e l’astrazione.
Mi rendo conto che è difficile proporre un’immagine dei suoi lavori, essendo spesso opere in movimento. Vi invito comunque a ricercare maggiori notizie e soprattutto magari video che vi possono far capire meglio l’arte di Nicolai.
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Questo post fa parte della rubrica #lopotevofareanchio, in cui se vuoi puoi esplorare l’arte contemporanea!
C.C.