
Nell’orizzonte dell’arte contemporanea, l’artista Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, Argentina, 1973), sicuramente emerge su molti altri.
Artista e architetto famoso in tutto il mondo per le sue straordinarie e surreali installazioni, che possono essere vissute in prima persona e che modificano il modo vi sentire gli spazi architettonici.
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La tradizione dell’architettura utopista del ‘900 sta alla base della sua arte, attraverso la quale Saraceno desidera creare strutture aeree abitabili dall’uomo, autosufficienti dal punto di vista energetico e a basso impatto ambientale. L’artista, che per sua stessa definizione “vive in mezzo e oltre il pianeta Terra”, cerca con il suo lavoro di superare le barriere geografiche, fisiche, comportamentali e sociali. Saraceno è alla ricerca di modi di vita sostenibili sia per l’uomo che per il pianeta. Alla ricerca dell’incontro e dello scambio tra discipline e saperi diversi. Alla ricerca del modello di rete e condivisione applicabile a tutte le fasi della progettazione e della realizzazione delle sue creazioni.
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Su questo artista molto particolare è difficile esprimersi se non si ha vissuto in prima persona una delle sue installazioni.
A voi la possibilità di approfondimento e giudizio.
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Questo post fa parte della rubrica #lopotevofareanchio, in cui se vuoi puoi esplorare l’arte contemporanea!
C.C.
Scorrevo velocemente i tuoi post scoprendomi relativamente sorpreso quando mi sono reso conto di subire lo stesso fascino da due opere apparentemente distanti: i piani fluttuanti di Saraceno e le carceri di Piranesi. Ci trovo la stessa natura ludica e al contempo la stessa sensazione di smarrimento in uno spazio che non consente una lettura immediata. Complimenti per il blog, arrivederci
Due opere solo apparentemente distanti! Mi fa piacere di aver ispirato questo collegamento!
Torna a trovarmi presto!