
La statua della Libertà è senza dubbio la più nota statua del XIX secolo, anche se non necessariamente la più bella. Fu offerta dalla Francia agli Stati Uniti per celebrare i cent’anni della loro indipendenza nel 1876 e inaugurata dieci anni dopo dal presidente americano Cleveland. L’idea era venuta al professor Edouard de Laboulaye nel 1865 e il progetto scultoreo fu affidato ufficialmente allo scultore Auguste Bartholdi nel 1871 che già però ci lavorava da anni. Per la sua realizzazione fu chiamato a consulta l’architetto Eugene Viollet-le-Duc che suggerì l’uso del rame ribattuto.
Alla morte di questi lo strutturista addetto diventò l’ingegnere Gustave Eiffel, quello della futura torre parigina. Questo monumento commemorativo repubblicano celebrò l’amicizia tra Francia e Stati Uniti, le due democrazie repubblicane maggiori, se non uniche, nel mondo civile d’allora. Al Museo d’Orsay a Parigi c’è una versione in formato ridotto della statua che fu acquistata dallo Stato nel settembre del 1900, quando Bartholdi era ancora vivo, per il museo Luxembourg di Parigi dove restò fino al 1906. La vedova dello scultore chiese poi che la statua fosse portata nei giardini del Luxembourg. Oltre un secolo dopo venne infine spostata al museo d’Orsay, legittimo erede del museo Luxembourg.

Una forma classica influenzata dall’arte greco-romana
Lo scultore ideò una forma classica, influenzata dall’arte greco-romana antica e dal neoclassicismo europeo. La struttura dell’opera è semplice, severa e massiccia, tutte caratteristiche obbligate dalle dimensioni colossali in cui venne poi realizzata. La grande statua di New York infatti misura 46 metri d’altezza e s’innalza dalla base dello zoccolo alla torcia per 93 metri.
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La donna che personifica la Libertà è accompagnata da chiari simboli: la torcia che porta la luce, le tavole della legge e le catene rotte della prigionia. La corona a raggiera è ispirata al monumentale busto della Religione, ideato da Canova per la tomba di papa Clemente XIII a Roma. Tutti elementi che rendono quest’allegoria un’immagine di grande effetto e impatto emotivo. Bartholdi propose al mondo d’allora un’immagine salda e armoniosa incarnazione delle virtù comuni alle due repubbliche sulle sponde opposte dell’Atlantico, in un’epoca di monarchie.
Una curiosità
Ebbe una fortuna immediata, tanto che la ditta parigina Gaget, Gautier & Cie ne fece una versione in serie di 20 centimetri d’altezza, per sovvenzionare, pare, l’impresa di New York. Pochi lo sanno, ma quando gli americani pronunciarono il marchio della ditta francese con il loro accento, nacque la parola gadget.
C.C.