
Troviamo diversi tipi di mosaico
- A tessere: varietà di mosaico composta di piccoli elementi a forma approssimativamente cubica, di circa un centimetro per lato. Accostati insieme per formare un disegno (detto anche opus tesselatum o alexandrinum)
- A sezioni: detto anche opus rectile. Varietà di mosaico ottenuto mediante diversi elementi di marmo, pietre o vetri di varie dimensioni e colori, tagliati e accostati a formare un disegno.
- Minuto: chiamato anche romano, composto da tessere in pasta vitrea di piccolissime dimensioni. Prodotto a Roma tra la fine del Settecento e la metà del XIX secolo, per decorare oggetti di dimensioni ridotte, come tabacchiere e medaglioni.
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È una tecnica antichissima che accompagna l’uomo fino ai giorni nostri. Risalgono al 3000 a.C. le prime decorazioni a coni di argilla dalla base smaltata di diversi colori, impiegate dai Sumeri per proteggere la muratura in mattoni crudi. Nel II millennio a.C. In area minoico-micenea, si iniziò ad usare, in alternativa all’uso dei tappeti, una pavimentazione a ciottoli che dava maggiore resistenza al calpestio e rendeva il pavimento stesso impermeabile. Il che si ritrova anche in Grecia nel V secolo a.C.
A partire dal IV secolo a.C., vengono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie, che hanno maggiore precisione dei ciottoli, fino ad arrivare, nel III secolo a.C., all’introduzione di tessere tagliate. Le prime testimonianze di mosaico a tessere a Roma si datano attorno alla fine del III secolo a.C., per impermeabilizzare il pavimento di terra battuta. Successivamente, con l’espansione in Grecia e in Egitto, si svilupperà un interesse per la ricerca estetica e la raffinatezza delle composizioni.
Una tecnica millenaria
In particolare, si ricordano Antoni Gaudì e Gustav Klimt per l’uso innovativo di questa tecnica ormai millenaria.
C.C.