La Belle Epoque-seconda parte: Edouard Manet

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La Belle Epoque-seconda parte: Edouard Manet
Edouard Manet, la signora Manet e suo figlio Leon Koella intento alla lettura

Arriviamo così a parlare di Edouard Manet artista in contrappunto con Whistler e suo coetaneo, anche lui figlio di una famiglia agiata.
Manet nacque nel 1832 in rue Bonaparte a Parigi, il padre era un alto funzionario ministeriale e la madre era stata tenuta a battesimo dal maresciallo di Napoleone I, Jean-Baptiste Jules Bernadotte, che divenne capostipite della famiglia tuttora regnante in Svezia.

Edouard Manet non volle studiare legge, come consigliava la famiglia, ma preferì il disegno e la pittura. Si formò nel rigore accademico, ma lo contestò immediatamente viaggiando e ammirando i musei di mezza Europa. Divenne un grande appassionato della pittura spagnola ancor prima di andarci in Spagna e si trovò ad avere il sostegno di importanti personaggi della cultura francese quali Delacroix, Baudelaire, Ingres e Gautier. In realtà prese da Delacroix la sua pennellata libera, da Courbet l’inclinazione al realismo, da Gautier e da Baudelaire la fuga dalla realtà sociale.

Anche Manet come Whistler ritrasse molte donne, ma sembrò mettere la testa a posto, in quanto la sua amante, la pianista olandese Suzanne Leenhoff con la quale ebbe un figlio, se la sposò nel 1863, e poi la ritrasse immersa nel bianco delle stoffe e delle tendine, morbida come quelle stesse peonie che dipinse negli stessi anni. Certo il matrimonio non gli impedì di continuare un giro di modelle-amanti prendere la sifilide che lo uccise a cinquantun anni.

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Ed eccola quindi l’epoca della Belle Epoque, difficile, piena di vizi e di virtù, dove quasi tutti i protagonisti morirono presto. Baudelaire a 46 anni, e la sua amante per vent’anni Jeanne Duval a 42 anche lei per sifilide, Gautier gonfio di sovralimentazione a 61, Manet a 51, Caillebotte a 46, Zola a 62, Flaubert a 58, Mallarme a 57, ma sembrava già molto vecchio, George Bizet, l’autore di Carmen, il melodramma francese più noto, a 36, come Mozart. Nessuno di loro s’era tirato indietro davanti alle esagerazioni di una vita vissuta a pieno.

Continuna l’esplorazione

➡ Edouard Manet e gli impressionisti
➡ Il bar delle Folies-Bergère, Edouard Manet
➡ Victorine Meurent, la musa dai capelli rossi

C.C.

Fonti: Il Secolo lungo della Modernità, Philippe Daverio, Rizzoli, Milano, 2012

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