Parliamo oggi di una particolare tecnica scultorea: lo stiacciato o rilievo stiacciato. In questa tecnica il materiale lapideo o metallico viene lavorato a rilievo scarsamente sporgente rispetto al livello di fondo, con uno spessore del rilevato decrescente dal primo piano verso il fondo, tale da sortire un effetto illusionistico di profondità. Filippo Baldinucci (1681) lo descrive come “una sorta di basso rilievo, che non contiene se non il disegno della figura con un rilievo stiacciato ed ammaccato. Et è certo che di mezzo fra ‘l disegno e ‘l basso rilievo. E per condurlo è necessario gran disegno, ed invenzione”, convinzione espressa anche da Giorgio Vasari (1568) che ne parla in questo modo.
La terza spezie si chiamano bassi e stacciati rilievi, i quali non hanno altro in sé che ‘l disegno della figura con ammaccato e stacciato rilievo. Sono difficili assai, atteso ché è ci bisogna disegno grande e invenzione, avvenga ché questi sono faticosi a dargli grazia per amor de’ contorni. Et in questo genere ancora Donato lavorò meglio d’ogni artefice con arte, disegno et invenzione. Di questa sorte se n’è visto ne’ vasi antichi aretini assai figure, maschere et altre storie antiche. E similmente ne’ cammei antichi e nei conii da stampare le cose di bronzo per le medaglie, e similmente nelle monete.
La tecnica si applica anche alla lavorazione di cammei, medaglie e monete.
Se ti piace il blog, lascia un like su Facebook 👇👇👌
I maestri dello stiacciato
L’esempio più antico è lo sfondo del rilievo di San Giorgio libera la principessa (1416-1417), tra i capolavori di mano di Donatello figurano la celebre Madonna Pazzi (anni 1430), l’Assunzione della Vergine a Sant’Angelo a Nilo di Napoli (1426-1428) e il Banchetto di Erode nella fonte battesimale del Battistero di San Giovanni a Siena (1423-1427).
Tecnica per virtuosi, in grado di rendere la profondità in pochi centimetri di spessore.
Alla prossima tecnica!
C.C.