
Tuttavia può capitare, guardandole per la prima volta, di trovarle un po’ strane! Questo perché gli egizi avevano un modo tutto loro per rappresentare la vita reale, connesso alla diversa finalità della loro arte di cui già un po’ vi ho parlato QUI.
La cosa più importante per loro non era la leggiadria, ma la precisione. Compito dell’artista era di conservare ogni cosa nel modo più chiaro e durevole. Per questo non si mettevano a copiare la natura da un angolo visivo scelto a caso, ma attingevano alla memoria, secondo rigidi canoni per cui ogni cosa che si voleva dipingere doveva trovare la sua espressione di chiarezza assoluta. Essi ricordano più lo stile di un disegnatore di carte geografiche che quello di un pittore.
In un genere di pittura così elementare è facile capire la tecnica dell’artista, che è più o meno quella adottata nella maggior parte dei disegni infantili.
Applicandola, però, gli egizi erano molto più coerenti di quanto non lo siano i bambini. Tutto doveva essere rappresentato dal punto di vista più caratteristico. L’opera che vi presento mostra l’applicazione di questo metodo alla figura umana. Poiché la testa si vede meglio di profilo, la disegnavano da un lato. Ma l’occhio umano lo si immagina di fronte. Ed ecco allora inserito sul viso di profilo un occhio piano. La parte superiore del corpo, spalle e petto, è meglio coglierla di fronte perché in tal modo si vede come le braccia sono attaccate al corpo. Ma il movimento delle gambe e delle braccia a sua volta è molto più evidente se visto da un lato. Sono queste le ragioni per cui in queste figure gli egizi appaiono così piatti e contorti.
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Continua l’esplorazione …
Se siete interessati al ritratto egizio leggete QUI
C.C.
Fonti: La storia dell’arte, E.H. Gombrich, Phaidon, 2008
Fra l'altro sembra anticipino di qualche millennio lo stiacciato! Con i loro rilievi bassissimi, quasi, appunto, disegnati! Grazie per queste indicazioni! Non le ricordavo onestamente!
;-D