
La divagazione di oggi parte da un grazioso doppio ritratto e ci trasporta in una storia molto toccante che tenterò di raccontarvi. Nel dipinto qui sopra due bambine si tengono la mano nel rincorrere una farfalla. È forse la prima opera di Thomas Gainsborough che raffiguri le sue due amatissime figlie Mary e Margaret. Ne realizzerà altre sei in diversi periodi della loro vita. Il dipinto si colloca in un secolo (il XVIII) in cui l’infanzia cominciava ad essere piacevolmente catturata dalle creazioni dei pittori.
Ma quest’opera in particolare sembra racchiudere all’interno una triste premonizione. Le due figlie del pittore, rappresentate con una freschezza e una tenerezza che lascia trasparire il profondo amore paterno, rincorrono una farfalla che si è andata a posare sopra un rovo alla sinistra del dipinto. L’infida pianta sembra alludere a ciò che aspetta tutti noi dopo la spensierata età della fanciullezza. L’età adulta, con tutti i problemi, e le “spine” che può portare con sé. E mai allusione fu più vera! Mary (la maggiore) fu battezzata il 3 febbraio, 1750 (prendendo lo stesso nome di una figlia morta due anni prima) e Margaret invece fu battezzata il 22 agosto 1751.
Le sorelle Gainsborough
Margaret (la minore) frequentò la stessa scuola di Mary, dove studiò disegno e musica diventando una provetta musicista di clavicembalo. Affettuosamente soprannominata “Il Capitano” da suo padre, presumibilmente perché per natura un po’ prepotente, Margaret non si sposò mai. Quando i suoi genitori morirono, come già vi ho detto, andò a vivere con la sorella. Venne nominata esecutore testamentario da entrambi i suoi genitori e curò così tutte le finanze fino alla propria morte. Mary ricevette sempre un assegno mensile da lei oltre a tutte le attenzioni che l’affetto della sorella le riservò sempre.
Margaret morì il 27 dicembre 1820 lasciando Mary al triste destino che vi ho descritto e a una morte solitaria.
C.C.
Certo, una storia di malattia ma anche di amore fraterno. probabilmente Margaret sapeva che la sorella avrebbe avuto bisogno di lei e non ha voluto lasciarla sola quando ne avesse avuto il bisogno. Fino alla prima parte del '900 la scelta di rimanere signorine e non intraprendere una vita monacale aveva appunto come base la scelta di stare accanto alla famiglia (ho conosciuto una signorina di 88 anni che aveva scelto di non sposarsi per stare con i genitori e una delle mie prozie ha fatto lo stesso per una sua sorella colpita dalla meningite in tenera età e seppur cresciuta sana ha avuto comunque sempre bisogno di aiuto). Quindi amore ed obbligo morale molto sentito durante quelle epoche.
E' vero Alessia, una storia d'altra epoca, ma mi ha colpito molto quando l'ho letta 🙂