Philipp Otto Runge, mattino

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mattino
Philipp Otto Runge, Piccolo mattino (prima versione), 1808

Il nostro viaggio attraverso il romanticismo ci porta oggi a Wolgast, piccolo centro portuale e commerciale della Pomerania. Questa fu la città natale di Philipp Otto Runge primo di undici figli e bambino dalla salute instabile. Nel 1795 di trasferì ad Amburgo, dove iniziò l’apprendistato come agente di commercio nel negozio del fratello Daniel, letterato dilettante. Due anni dopo cominciò a prendere lezioni di disegno da Heinrich Joachim Herterich, appassionato copista dei pittori fiammighi del XVII secolo, e da Gerdt Hardorff il Vecchio. Dopo questi inizi nel mondo dell’arte, Runge frequentò i corsi dell’Accademia di Copenhagen sotto la guida di Jens Juel.

Tornato a vivere ad Amburgo, ebbe modo di recarsi a Greifswald e di conoscere Caspar David Friedrich. Dal 1801 al 1803 fu attivo a Dresda dove entrò in contatto con l’Accademia, pur senza divenirne allievo, e dove portò avanti il suo confronto con le concezioni artistiche del primo romanticismo. Dal 1804 in poi visse principalmente ad Amburgo. Dopo Caspar David Friedrich, Runge è il più significativo esponente del romanticismo tedesco; in uno stile originale inconfondibile, seppe unire una costruzione della linea ancora pienamente classicista soggetti permeati da un sentimento poetico e religioso della natura.

Mattino

Il dipinto Mattino fu inizialmente pensato come parte di un ciclo dedicato alle fasi del giorno, come dimostra una serie di disegni e incisioni preparatorie. I quattro quadri previsti dovevano accennare al corso delle stagioni, alle età della vita e alla varietà dei caratteri umani; erano pensati come decorazione monumentale di un edificio a pianta centrale, progettato traendo ispirazione da forme naturali e vegetali.

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Al centro del Piccolo mattino si erge una figura femminile, nuda, interpretabile come Aurora, Venere o Maria, o forse come allegoria delle forze naturali che aspirano alla luce.
La figura si innalza sulla distesa del mare, che si apre oltre una pianura fiorita, delimitata da una serie di cespugli. Sulla sua mano destra si apre un grande giglio, su cui siedono due bambini abbracciati; sopra di loro sono visibili una stella e tre teste di cherubini.
Il bambino che giace a terra in primissimo piano può essere considerato l’incarnazione perfetta della luce. La cornice del dipinto è popolata da figure di fanciulle e motivi fitomorfi, che insieme alle figure al centro del quadro esprimono l’“infinita illuminazione dell’universo” (Runge).

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C.C.

Fonti: Romanticismo, Norbert Wolf, Taschen, Colonia, 2008

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