
Paesaggio e surrealismo. Il nostro viaggio nella pittura di paesaggio continua e si avvicina alla contemporaneità. Nel surrealismo, il paesaggio acquisisce una nuova dimensione e vive, nel contesto della storia di questo genere artistico, una delle più singolari metamorfosi. Il paesaggio surrealista potrà essere meglio compreso sullo sfondo della nuova immagine della natura che si riflette nell’arte moderna. Non solo sul piano formale, ma anche a livello di contenuti, la rappresentazione perde di chiarezza. Una perdita compensata con una nuova totalità estetica. Non è più necessario che la natura si presenti davanti ai nostri occhi, perché può trovare il proprio spazio dentro di noi. Nel nostro mondo onirico, nella nostra psiche.
Giorno dell’indolenza
Nel Giorno dell’indolenza Tanguy dà forma a uno scenario dal misterioso carattere visionario. Aspetto che viene enfatizzato dal fatto che gli elementi figurativi si stagliano con cristallina precisione su uno sfondo suddiviso in zone. Uno sfondo che l’osservatore non può fare a meno di associare a uno sconfinato paesaggio desertico. Per di più questi “personaggi” surreali proiettano minacciose ombre nere, suggerendo così un’idea di spazio che appare a dir poco improbabile in questo mondo alogico.
Gli abituali criteri di distinzione spazio-temporale non sono applicabili a un paesaggio così anonimo, in cui le qualità estetiche sembrano perdersi in un vuoto apocalittico. Da un punto di osservazione estremamente elevato, come quello che caratterizza i paesaggi panoramici antichi, il nostro sguardo cade su questo terreno che trasuda indifferenza. Perciò ci appare minaccioso, illuminato da una luce cosmica inquietante.
Nei paesaggi di Tanguy, la vista spazia attraverso un mondo dotato di una struttura che non è possibile interpretare secondo criteri logici o razionali. La nostra prospettiva dall’alto non ci dà l’impressione di dominarlo poiché in questa realtà non c’è niente che possa essere dominato. Si tratta di un mondo che assorbe il nostro sguardo e che vi oppone i propri codici, i quali a loro volta trasferiscono la questione del significato dell’uomo e del mondo nell’ambito della psiche. Questo mondo si caratterizza come una sorta di terra di confine, in cui gli elementi onirici si trasfondono nella realtà con precisione allucinatoria. Un mondo in cui i brandelli di realtà assumono la consistenza del sogno.
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C.C.
Fonti: Paesaggi, Norbert Wolf, Taschen, Colonia, 2008