Frans Hals e i ritratti di gruppo

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Frans Hals
Frans Hals, banchetto degli ufficiali della guardia civica, 1616

Come parlare di ritratto senza di lui!
Su un artista della notorietà di Hals ci si aspetterebbe più dati biografici: questi invece scarseggiano, così che la sua biografia è stata spesso romanzata, con abbondanza di aneddoti.
Hals nacque ad Anversa nel 1580 e presto si trasferì ad Haarlem con la propria famiglia, in seguito alla conquista spagnola della sua città natale. All’età di 27 anni divenne membro della Sint-Lucasgilde, la Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni di artisti ed artigiani con sedi tra Anversa, Utrecht, Delft e Leida.

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Fu esclusivamente ritrattista; tutta la sua lunga carriera si svolse a Haarlem: ancor oggi il museo della città ne ospita opere fondamentali. Nel 1591 la famiglia Hals vi si era già stabilita. Intorno al 1600-1603 Hals fu allievo di Karel van Mander, pittore celebre soprattutto per il suo Libro della pittura, profondo conoscitore della cultura italiana e fondatore ad Haarlem, insieme con Hendrick Goltzius e C. Cornelisz, di un’accademia di pittura. Il suo influsso sul giovane allievo non fu però determinante, perché Hals non si recò mai in Italia a completare la propria educazione artistica.

Le prime opere

Le prime opere note di Hals risalgono al 1610 ca., data in cui è membro della gilda di San Luca ad Haarlem. Benché fosse prossimo alla trentina, non se ne conoscono opere antecedenti.
Hals è il pittore della borghesia olandese del XVII secolo, come Van der Helst, Ravenstein e molti suoi contemporanei. Nelle vaste composizioni patriottiche, e così pure nei ritratti individuali o in quelli di carattere, non mira ad altro che alla resa della fisicità e alla rassomiglianza col modello.

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Il suo genio si rivela nella nuova libertà pittorica, nella personalissima tavolozza, nella concezione ardita dei valori, dei colori, della luce, resi con un sapientissimo tocco. La sua pittura, costituita unicamente da ritratti, si può seguire da vicino grazie ai numerosi dipinti firmati e datati. Ma perché il ritratto? Il suo filone ritrattistico nasce probabilmente in seguito alla grande richiesta di questo genere di lavori, anche se non manca di originalità ed innovazione. Difficilmente i visi sono idealizzati e, piuttosto, il pittore si concentra sui moti dell’animo e su uno schietto realismo nelle forme. I modelli non posano davanti a Hals; egli sorprende ciascuno di loro nell’atteggiamento naturale che corrisponde al suo temperamento.

Banchetto degli ufficiali della guardia civica

Avevo l’imbarazzo della scelta nel proporvi uno dei suoi ritratti, ma sicuramente quelli che meglio lo rappresentano sono quelli di gruppo, riunioni di compagnie civiche, corpi paramilitari nati ai tempi delle guerre d’indipendenza per la protezione delle città olandesi. Il suo primo grande ritratto di gruppo, che qui vi propongo è il banchetto degli ufficiali della guardia civica, in cui l’artista colloca i personaggi in pose diverse, creando una azione che dà movimento a tutta la composizione. Nel XIX secolo pittori d’avanguardia, come Edouard Manet, si richiameranno a lui e alla sua tecnica ardita.

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Questo post fa parte di una serie dedicata al ritratto che puoi leggere nella sua interezza seguendo l’etichetta #ritrattieritrattisti

C.C.

Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000

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