
Carl nacque in una famiglia di pittori ed ebbe fin dalla sua gioventù molti contatti con l’ambiente artistico di Heidelberg, sua città natale, situata nel Baden-Württemberg sulle rive del fiume Neckar. A partire dal 1821 studiò pittura all’Accademia di Monaco dedicandosi allo studio del paesaggio e della pittura a soggetto storico. Fece due viaggi in Italia che lo misero in contatto con la contemporanea pittura romana en plein air.
Vista dello Eibsee
Questo dipinto è uno dei primi approcci del pittore alla pittura di paesaggio. Rottmann ci riproduce la maestà dell’ambiente montano, accentuandola con la presenza di minuscole figure umane su di uno sperone roccioso in primo piano. Per il resto riempiono il quadro acqua, roccia, cielo con una forza selvaggia. Per portare all’estremo la carica emotiva del dipinto l’artista amplia il panorama e vi aggiunge montagne in realtà non visibili dal punto di osservazione scelto, e lo completa aggiungendovi la mole maestosa del Monte Bianco, che svetta oltre la cima dello Zugspitze.
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Realizza così uno sfondo monumentale, dominato dalle montagne, mentre la campagna ombreggiata che si estende lungo la riva del lago crea una sorta di base visiva alla composizione. Il costone di roccia in primo piano, dove si affacciano i due viandanti, segna il punto di osservazione estremo a cui l’uomo può spingersi. Le montagne distanti posso essere raggiunte sono dal volo degli uccelli.
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C.C.
Grazie per avermi fatto conoscere questo artista, che, come hai giustamente detto, è poco noto (almeno per i non esperti del settore): il dipinto che proponi mi sembra non avere nulla da invidiare a quelli di altri pittori romantici di maggiore fama.
Infatti! la storia dell'arte è piena di esempi come questi, basta saper cercare 😉