
Per la rubrica degli uomini e donne illustri oggi vi parlo di un uomo che sicuramente catturerà il vostro interesse. Vespasiano Gonzaga Colonna, personaggio tra i più interessanti dell’epoca in cui visse.
Torquato Tasso lo descrisse come “Signore di bello e ricco Stato, ma d’animo, di valore, di prudenza, d’intelletto superiore alla sua propria fortuna e degno di essere paragonato co’ maggiori e più gloriosi principi de’ secoli passati”.
Una vita vissuta per monti e per mari, attraverso l’Europa e il Mediterraneo, fino all’Africa e alle coste dell’Oceano a combattere per i reali di Spagna e a difendere i territori cristiani dagli assalti degli eserciti musulmani.
Vespasiano Gonzaga fu l’unico italiano della sua generazione viceré in Spagna, all’epoca della dominazione spagnola in Italia. La fiducia da lui guadagnata presso il Re Cattolico Filippo II di Spagna, lo mise al di sopra dei più fedeli e potenti signori castigliani. Condottiero, abile diplomatico, ma anche letterato, architetto, militare e mecenate degli artisti. Da semplice cadetto riuscì a far carriera con l’innalzamento di Sabbioneta in Ducato autonomo nel 1577, grazie alla fedeltà dimostrata all’Impero Asburgico e alla Corona Spagnola che lo fece nel 1585, Cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro.
Non ebbe una patria precisa. Nativo di Fondi (nel regno di Napoli), cresciuto a Napoli (da una zia, Giulia Gonzaga, una delle poche donne mecenati), passò quasi un quarto della sua vita in Spagna. E solo gli ultimi dieci anni in Italia, per attuare il sogno di costruire una città ideale, uno Stato che plasmò fin dalle fondamenta.
Il nome di Vespasiano è legato con filo doppio a Sabbioneta che però non riuscì a sopravvivere alla morte del suo artefice.

Questa piccola capitale fondata tra il 1554/1556 e il 1591 su di una rocca e un antico insediamento, pur senza il suo duca (spesso all’estero), continua a crescere e diventa un gioiello di arte e cultura. Celebre sarà il teatro costruito da Vincenzo Samozzi, primo edificio teatrale dell’epoca moderna costruito appositamente per tale funzione, sull’esempio di quello di Vicenza disegnato dal Palladio. Come molti signori rinascimentali, Vespasiano non si farà mancare due splendidi palazzi. Quello Ducale e quello detto anche del Giardino, per ospitare artisti, letterati e architetti, oltre a ebanisti, intagliatori e pittori di chiara fama.
La sua cura maggiore però, oltre l’edificazione della città, fu la sua gente, specialmente i poveri “… che noi grandi fuggiamo come rifiuto delle creature di Dio”, ai quali sembra non fece mai mancare il suo aiuto.
E ovviamente da signore illuminato, si fece ritrarre più volte da grandi artisti.
Due sono le statue più note di Vespasiano, realizzate mentre era ancora in vita. Quella bronzea di Leone Leoni, che rappresenta il duca seduto, si trova nella chiesa dell’Incoronata nel suo mausoleo funebre. L’altra è in legno policromo ed è ospitata nella Sala delle Aquile del palazzo ducale. Fa parte di un complesso scultoreo in legno di statue equestri, probabilmente scolpite prima del 1589.
Venne inoltre ritratto da Anthonis Mor (Antonio Moro), da Bernardino Campi e molto probabilmente da Frans Pourbus il Vecchio. Tutti ritratti che ci trasmettono il fascino, ma anche lo spirito acuto del duca di Sabbioneta.
Se hai trovato utile il blog, seguilo anche su Twitter 👇👇👌
La vita di Vespasiano finì nella sua città ideale il giorno dopo aver fatto testamento, nel quale nominò la figlia Isabella erede universale. Le sue spoglie furono sepolte nella cappella privata fatta costruire tra il 1586 e il 1588.
Gli eventi seguiti alla sua morte tra cui l’annosa questione della successione del piccolo ducato, il dominio austriaco e poi napoleonico, privarono la città di importanti edifici, quali la rocca, l’armeria e le mezzelune esterne al circuito murario.
Spoliazioni e confische, in primis la deportazione della collezione antiquaria all’Accademia di Mantova nel 1772. E l’incendio della Sala dei Cavalli a Palazzo Ducale nel 1815, tolsero alla città un po’ del suo antico splendore.
Restano comunque i segni lasciati da un uomo visionario, intelligente e virtuoso come pochi si sono visti nella storia.
Continua l’esplorazione
Segui la rubrica Personaggi e muse se vuoi scoprire gli uomini e le donne che, pur non essendo artisti, hanno plasmato la storia dell’arte.
C.C.
Fonti: www.papalepapale.com