Ludwig Richter è figlio d’arte, suo padre era incisore e lui stesso si affermò come creatore di illustrazioni xilografiche per libri di favole, canti e racconti popolari. Alla xilografia, che cominciò a studiare nel 1838, si dedicò fino alla morte, pur coltivando il desiderio di diventare un pittore paesaggista. Finché una borsa di studio ottenuta nel 1823 gli consentì di concretizzare il suo sogno tramite un viaggio studio a Roma.
Alla ricerca di nuove fonti di ispirazione, intraprese con i suoi studenti alcuni viaggi a piedi nella valle dell’Elba e in Boemia, eseguendo degli studi dal vivo poi utilizzati per successive composizioni.
Verso la fine del suo soggiorno romano, Richter era ancora convinto di dover orientare tutte le sue potenzialità all’ideale del paesaggio classico. Dopo il suo ritorno in patria e in particolare dopo le sue peregrinazioni attraverso le montagne boeme, cominciò ad aspirare a uno stile che tenesse in maggior conto il realismo e l’attenzione per il dettaglio topografico. Per rispondere a questa nuova esigenza, eseguì in rapida sequenza una serie di quadri dedicati al fiume Elba presso Schreckenstein. Che rappresentano anche il momento di maggiore vicinanza con l’opera di Caspar David Friedrich.
Traversata dell’Elba
Il dipinto che vedete qui venne accolto con entusiasmo dai contemporanei e costituisce ancora oggi uno dei più popolari di Richter. Probabilmente ispirato ad una delle tante escursioni sulle montagne boeme.
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Nel suo quadro il pittore cerca di raccogliere tutte le età della vita, dall’infanzia alla vecchiaia. La figura del giovane viandante che alza lo sguardo verso le rovine del castello esprime al meglio il sentimento romantico della nostalgia (in tedesco esiste una parola precisa e di difficile traduzione per definirlo sehnsucht). L’osservatore si identifica con questa figura, ritratta di spalle (come il viandante di Friedrich), mentre il vecchio cantore rievoca il tempo che fu. La barca sembra troppo piccola per poter trasportare il carico umano, e appare fissa al centro della corrente del fiume.
Il formato dell’opera che ricorda una pala d’altare con il margine superiore arcuato, tende a sottolineare la sacralità e il carattere celebrativo della composizione. Anche nella natura dell’Europa centrale Richter trovò quello che aveva voluto rappresentare nei suoi paesaggi italiani. L’ideale dell’armonia tra gli esseri umani e di una vita semplice a contatto con la natura, tutto pervaso dallo sehnsucht. Al 1847 risale il suo ultimo dipinto a olio.
Continua l’esplorazione …
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C.C.