Agostina Segatori, musa di Corot e Van Gogh

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Agostina Segatori

Nuovo appuntamento con le Muse che ci porta in Francia. Oggi vi voglio parlare di una famosa modella che posò per diversi pittori del calibro di Édouard Dantan, Jean-Baptiste Corot, Jean-Léon Gérôme, Eugène Delacroix, Vincent van Gogh ed Édouard Manet.
Ma non fu una semplice modella; è nota anche per aver gestito il Café du Tambourin a Parigi. Per chi ancora non lo avesse capito sto parlando di un’italiana trapiantata in Francia e che forse dopotutto ricalca la tipica storia della giovane ragazza di provincia che va nella metropoli straniera in cerca di fortuna. Sto parlando di Agostina Segatori.

Agostina nacque ad Ancona da genitori sconosciuti nel 1841. Non ci sono notizie di lei sino a che non iniziò a posare a Parigi nel 1860 per Manet e nel 1873 per Jean-Baptiste Corot. Forse fu proprio Corot a conoscerla durante un viaggio in Italia alla metà dell’ottocento e a portarla con sé come modella a Parigi. Poco altro si sa della sua vita fino a quando incontrò il pittore parigino Edouard Dantan nel 1873, con il quale visse un rapporto burrascoso fino al 1884. Finita la relazione, Dantan si sposò con un’altra donna e morì qualche anno dopo in un incidente, per il ribaltamento di una carrozza.

Agostina ebbe un figlio da Dantan, Jean-Pierre Segatori che, entrato al liceo di Vanves il 6 ottobre 1879, ne uscirà il 15 dicembre 1885, stabilendosi a Parigi in rue Mansart n.1 e aprendo un’attività di corniciaio e doratore.
Nel 1874 Agostina venne rappresentata da Edward Dantan nella prima opera che espose al Salon, un medaglione di cera. Durante le estati del 1874, il 1875 e il 1877, la giovane italiana posò molte volte per Dantan. Agostina era famosa come modella e per questo molto richiesta. Posò per Manet che dipinse il suo ritratto conosciuto come L’italiana. Fece da modella a Corot per almeno tre volte. Venne anche dipinta da Jean-Léon Gérôme e Vincent van Gogh la raffigurò in due ritratti, uno chiamato La donna con il tamburello e l’altro L’italiana.

Agostina Segatori
Camille Corot, Agostina

Il Cafè Tambourin

Nel 1884, Edward Dantan descrisse la sua ex amante con il nome di “madame Segatori-Moriere”: pare che la donna si sposò con un certo signor Moriere. Suo figlio Jean-Pierre venne probabilmente riconosciuto o adottato dal nuovo patrigno. Agostina però non è nota solo per essere stata l’amante di Dantan e modella di molti artisti. Finita la carriera di modella il 10 aprile 1885 aprì un cabaret nella rue Richelieu, che chiuse presto i battenti, trasferendosi lo stesso anno in boulevard de Clichy al n.62. Questo locale venne arredato con l’aiuto di Gauguin, Norbert Goeneutte, Ludovic Némo (pseudonimo di Emile Bernard), H. Tode, e molti altri. I tavoli e le sedie erano simili a tamburelli, richiamando l’insegna del locale in cui la padrona e le affascinanti giovani cameriere servivano ai tavoli con costumi folcloristici italiani.

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Il Cafè Tambourin divenne presto un punto di riferimento per i giovani pittori dell’epoca a Montmartre. La Segatori lo usò anche per esposizioni temporanee e per aste di dipinti. Organizzò al Cafè anche una mostra con opere di Edouard Dantan, Jean-Léon Gérôme, Bernard, de Pille e altri e lasciò nella primavera del 1887 carta bianca anche a Van Gogh, divenuto forse suo amante per pochi mesi. Sembra che Vincent e Agostina furono molto affezionati l’uno all’altra, tanto che l’artista oltre a due ritratti, fece diversi nudi ispirati a lei. Abbiamo poche informazioni su questo rapporto, tuttavia Agostina è citata in due lettere del pittore. La relazione divenne burrascosa e decisero di comune accordo di separarsi nel luglio del 1887.

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Agostina Segatori morì a Parigi nel 1910, dopo una serie di sventure personali tra cui la perdita del suo Café, presto dimenticata dal mondo, portandosi nella tomba i segreti di una stagione irripetibile per la storia dell’arte moderna.

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Segui la rubrica Personaggi e muse se vuoi scoprire gli uomini e le donne che, pur non essendo artisti, hanno plasmato la storia dell’arte.

Un approfondimento sul dipinto di Corot che la ritrae lo trovate qui.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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