
Come promesso a voi lettori nella community di Facebook (qui), vado a illustrarvi il ritratto più votato nel sondaggio. Quest’opera segna un po’ la fine del viaggio attraverso il ritrattismo che insieme abbiamo compiuto ed è curioso che si tratti proprio di un autoritratto. L’Autoritratto con pelliccia di Albrecht Durer, realizzato all’età di ventotto anni (come ci dice l’iscrizione in alto a destra), sottolinea in maniera straordinaria il ruolo assunto dall’artista nel corso del rinascimento.
Si tratta di un dipinto a olio su tavola (67×49 cm) datato 1500 e conservato nell’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera.
Il pittore si raffigura frontalmente e guarda lo spettatore dritto negli occhi. I suoi capelli, ricci e lunghi sulle spalle, cadono perfettamente divisi in due parti uguali. La posizione del busto, così rigida e frontale, secondo molti rimanda alle raffigurazioni tardo medievali di Cristo. Lo stesso artista sembra aver ingrandito i propri occhi che in realtà, come si vede in altri autoritratti, erano più sottili e a mandorla.
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Probabilmente tutto ciò è dovuto al fatto che in seguito al suo primo viaggio in Italia, tra il 1494 e il 1495, Durer aveva notato di quale considerazione godessero gli artisti italiani e, di conseguenza anche lui, rifiutando d’ essere giudicato un semplice decoratore, desiderava innalzarsi allo stello livello di un gentiluomo ricco. E come tale si raffigurò.
Strizzando l’occhio anche alla vanità condita da un pizzico di egocentrismo.
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C.C.
Fonti: Il ritratto, a cura di Stefano Zuffi, Electa, Milano, 2000