Il tesoro dei Sifni a Delfi, capolavoro dell’arte greca

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Il tesoro dei Sifni a Delfi
Ricostruzione del tesoro dei Sifni

Oggi vi porto con me alla scoperta di un prezioso repertorio di sculture arcaiche. Il gusto ionico trionfa nel tesoro dei Sifni dedicato per l’appunto dagli abitanti di Sifno, un’isola delle Cicladi, all’Apollo di Delfi. L’edificio, costruito a forma di tempio e destinato a custodire le offerte votive alla divinità, fu eretto nel 526-525 a.C. Le colonne che normalmente troveremo in facciata, sono qui sostituite da due cariatidi, figure femminili che indossano una leggera tunica e un ampio mantello di lana che ne avvolge il corpo. Cornici, sculture, fregi e frontoni costituiscono un bellissimo esempio di scultura decorativa ionica, caratterizzata da una drammatica animazione e dal grande dinamismo delle scene.

Il tesoro dei Sifni a Delfi

Uno dei più famosi archeologi del nostro tempo, Ranuccio Bianchi Bandinelli, ha tentato una lettura dei rilievi del frontone: secondo lo studioso il fregio è opera di due scultori diversi. Questo perché il rilievo dei lati est e nord risulta più plastico, più decorativo e più grafico dell’altro. Entrambi gli artisti poterono esprimersi con libertà entro i limiti posti da un progetto preciso. È certo che queste sculture vennero ammirate dagli artisti dell’epoca e delle successive generazioni.

Il fregio

Il fregio si sviluppa sopra l’architrave sui quattro lati dell’edificio. Sul lato ovest, il principale, in corrispondenza dell’ingresso, era rappresentato il Giudizio di Paride. A sud troviamo il Ratto delle Leucippidi da parte dei Dioscuri, a est invece il Concilio degli dei che, dall’Olimpo assistono alla guerra di Troia. E infine sul lato nord vediamo la lotta tra gli dei dell’Olimpo e i Giganti figli della terra. Un frontone decorava la parte posteriore dell’edificio con la rappresentazione della lotta per il possesso del tripode delfico. Questa vede come protagonisti Apollo che si oppone a Herakles, il quale tenta di portare via il tripode dirigendosi verso la biga.

Il tesoro dei Sifni a Delfi
Frontone e fregio orientale del Tesoro

L’intervento di Zeus, al centro del frontone, pone quindi fine alla contesa. La scansione dello spazio, l’animazione, l’articolazione della narrazione e la complessità dei ritmi fanno di queste composizioni dei veri capolavori dell’arte greca antica. Il fondo delle scene, secondo una ricostruzione, doveva essere blu. Le iscrizioni indicanti i personaggi, alcuni dettagli delle figure, gli ornamenti dei cavalli e degli opliti erano invece rossi.
Non dimentichiamoci infatti che queste opere che oggi vediamo nel totale candore del marmo, un tempo erano dipinte con svariati colori.

Il tesoro dei Sifni a Delfi
Ricostruzione dei colori originali del fregio

I materiali originali appartenenti alla decorazione e ritrovati nel sito archeologico di Delfi sono esposti oggi nel museo locale. Una sua ricostruzione è invece collocata lungo la Via Sacra che conduce al santuario.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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