
Questo curioso ritratto fa parte della collezione Borghese dal 1760 ed è attribuito al grande Raffaello Sanzio, pittore e architetto nato a Urbino nel 1483 e tra i più importanti artisti del Rinascimento italiano.
L’opera rappresenta una donna a mezza figura seduta all’interno di una specie di terrazza con colonne che attraverso un parapetto si apre sullo sfondo a un paesaggio con lago. La ragazza ha il busto ruotato di tre quarti verso sinistra e guarda dritto verso di noi con i suoi profondi occhi azzurri, ha lunghi capelli biondi, raccolti in un’acconciatura, che le incorniciano il viso perfettamente ovale.
Ritratto di giovane donna con unicorno
È vestita come una giovane nobildonna, con un abito scollato dalle grandi maniche estraibili allacciate, un piccolo diadema sulla fronte e una catena d’oro annodata intorno al collo, terminante con un vistoso pendente composto da uno splendido rubino e da una perla a goccia. La cosa strana è che ha un piccolo unicorno in grembo.
Il dipinto è apparso per molti anni completamente diverso da come lo vediamo oggi. Possiamo infatti apprezzare l’aspetto originale di questa tela grazie al restauro del 1935, che ha eliminato le ridipinture successive aggiunte al dipinto.
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Esse ne avevano cambiato l’aspetto, trasformando il ritratto di giovane donna in una Santa Caterina, e nascondendo lo sfondo paesaggistico che si apre alle sue spalle. L’unicorno, tenuto in braccio dalla protagonista del dipinto, simbolo di castità, era stato infatti nascosto sotto gli attributi del martirio della santa, la ruota e la palma, mentre un mantello copriva le spalle della giovane donna. Questi rifacimenti vennero eseguiti probabilmente nel Seicento, quando l’opera cominciò ad apparire già molto rovinata. Nel passato erano abbastanza frequenti i cambiamenti successivi apportati alle opere d’arte, questi potevano avere motivi legati al loro degrado o al cambio di gusto o ancora per censura.
Radiografie fatte sul dipinto hanno mostrato inoltre che in origine al posto dell’unicorno la donna teneva in braccio un cane, simbolo di fedeltà coniugale.
Qual era lo scopo del dipinto? Molto probabilmente venne commissionato come dono di nozze a cui si riferiscono i numerosi simboli riferiti alle virtù coniugali e al candore virginale della sposa, quali la perla, la collana annodata e l’unicorno. Ma il mistero riguardante l’identità della dama ritratta è ancora lontano dall’essere svelato.
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C.C.
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