David, Gian Lorenzo Bernini

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David

Considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca, Gian Lorenzo Bernini nacque a Napoli il 7 dicembre 1598. La statua che vedete fu commissionata dal cardinale Scipione Borghese e realizzata da Bernini quando aveva venticinque anni. La scultura rappresenta David, profeta di Cristo che affrontò il gigante Golia armato di una semplice fionda. L’opera va osservata partendo dalla sua sinistra, come molto probabilmente voleva originariamente l’artista. In questo modo si può ruotare intorno alla statua prima di arrivare al punto di vista frontale. Cogliamo la tensione dell’eroe biblico proprio nel momento decisivo del lancio che avrebbe portato alla sconfitta di Golia.

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L’analisi dell’opera

La grande novità della scultura sta proprio nella scelta originale di questo istante, rispetto ad altri modelli precedenti come il David di Michelangelo in piazza della Signoria a Firenze. Nella statua di Firenze infatti l’eroe è fissato in una posa più statica, quasi meditativa, prima di scagliare la pietra. Difficile pensare a esempi antichi che abbiano potuto ispirate Bernini in questa scelta, ma forse prese a modello il Gladiatore di Agasia da Efeso, presente nella collezione dei Borghese e oggi esposto al Museo del Louvre. Oppure il Discobolo di Mirone, del quale parlavano le fonti letterarie, ma il cui aspetto reale all’epoca non era conosciuto.

Ai piedi del David è raffigurata la corazza, prestata da re Saul, che l’eroe biblico aveva deposto, insieme all’elmo e alla spada, per combattere il gigante nudo e senza armi. Vedete anche un’arpa con la quale David suonerà dopo la vittoria. In cima allo strumento musicale c’è una testa d’aquila, simbolo della casa Borghese. Tutto di quest’opera ci suggerisce movimento, dalla posa, allo sforzo nell’espressione sul volto della statua.

David

Osservate la fronte corrugata, gli occhi diretti al bersaglio da centrare e le labbra strette nella concentrazione dello scatto. Proprio il viso del David forse è un autoritratto dell’artista, intento a scolpire nella durezza del marmo, combattendo anche lui una battaglia ma in questo caso contro la materia. Del David di Bernini è fondamentale cogliere il dinamismo, i vari punti di vista studiati dallo scultore per offrire agli spettatori diversi aspetti della scultura e del suo movimento.
Rimarrete anche voi catturati dalla tensione fisica ed emotiva che l’artista seppe imprimere nel marmo.

Continua l’esplorazione …

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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