Hokusai Manga

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Hokusai Manga

Nuovo post della rubrica “Art si gira!!!” in cui ogni volta scopriamo un film dedicato a qualche artista. Oggi vi porto nel lontano Giappone.
Hokusai Manga, meglio conosciuto a livello internazionale con il titolo di Edo porn, è un film biografico del 1981. Si basa sulla vita dell’artista giapponese Katsushika Hokusai (1760-1849) ed è diretto da Kaneto Shindo. Il film trae ispirazione visiva e narrativa dall’omonima raccolta dell’artista contenente moltissimi disegni e schizzi. In particolare si concentra sulla curiosa storia che sta dietro alla creazione della celebre opera intitolata Il sogno della moglie del pescatore. Si tratta di un film che segue le peripezie dell’artista, vissuto tra XVIII e XIX secolo, nell’epoca Edo. Comincia dagli esordi più poveri di Hokusai per arrivare al successo in tarda età con le sue opere più famose, tra cui i celebri disegni erotici.

Nonostante il titolo intrigante dato a questo film nella versione inglese, Edo porn, in realtà si tratta di una biografia storica di Katsushika Hokusai. Le sue opere seppero combinare la stampa xilografia, gli inchiostri colorati, e una raffigurazione molto stilizzata di paesaggi e personaggi. Il titolo giapponese di questo film è comunque Hokusai manga, prendendo il nome dal taccuino dell’artista pubblicato intorno al 1814. Questo preziosa raccolta di disegni e la sua famosa collezione di xilografie intitolata Trentasei vedute del monte Fuji, contribuirono a renderlo una vera celebrità quando era vivo. Ma dopo la sua morte ancora di più. Il lavoro di Hokusai infatti influenzò le giovani generazioni di artisti in Giappone, come Hiroshige e Kuniyoshi. Inoltre affascinò molti pittori europei come gli impressionisti francesi (vedi post sul “giapponismo”).

Un sottoinsieme dei disegni contenuti nell’Hokusai manga erano i cosiddetti Shunga. Ovvero stampe erotiche raffiguranti amanti in varie pose più o meno esplicite e alcune molto fantasiose. Così gli Shunga erano in sostanza l’espressione delle fantasie erotiche dei giapponesi durante il periodo Edo, oltre che una tradizione artistica a cui Hokusai si dedicò intensamente. Un tema che ossessionava particolarmente l’artista era la rappresentazione di una donna posseduta da un grande polipo tentacolare. Probabilmente non ci vuole un grande sforzo d’immaginazione per capire che Hokusai fu il padre dei moderni fumetti Hentai, espressione di tutte le più folli perversioni erotiche.

Ma la narrazione del film va anche ben al di là di questi evidenti elementi biografici. Include molte altre realizzazioni artistiche oltre che le relazioni personali dell’artista. Tra queste l’importante rapporto che legò Hokusai a sua figlia Oi che fu accanto a lui per tutta la vita e che divenne anch’essa una celebre artista. Ma in questo film emerge anche il fascino di Hokusai e la sua ossessione per la bella modella Onae che aggiunge alla trama un pizzico di intrico e turbamento interiore.

È chiaro però che la relazione più profonda e importante esplorata è quella tra Hokusai e Kyokutei Bakin (1767-1848) un amico intimo dell’artista nonché celebre scrittore. Kyokutai è infatti l’autore del poema epico La storia degli otto cani dei Satomi di Nansô. Si tratta di un incredibile racconto contiguo che segue le imprese di otto fratelli samurai, coraggiosi e onesti mentre vagano in tutto il paese incontrando varie sfide. Hokusai dal canto suo fece le illustrazioni per diverse opere dell’amico Kyokutei.

Ma veniamo al giudizio sul film. Si tratta tutto sommato di una biografia piuttosto lineare che ci presenta una figura storica molto nota. Forse il regista si è soffermato troppo solo su alcuni aspetti della società dell’epoca. Vengono descritti accuratamente i passatempi più popolari degli abitanti di Edo, odierna Tokyo. Terme, bordelli, osterie e piaceri squallidi sono infatti portati in primo piano, mentre mancano completamente i samurai, la nobiltà e la politica del tempo. Il pubblico giapponese e la storia in generale ricordano Hokusai in una luce molto favorevole, e qui, nonostante le sue fissazioni edonistiche emerge il ritratto di un individuo molto nobile e disciplinato. Espressione perfetta delle qualità giapponesi: tenacia e dedizione totale al proprio lavoro. Consigliato si, ma solo a chi non si lascia scandalizzare troppo facilmente dalle fantasie della mente umana, incluse le più basse perversioni erotiche.

Continua l’esplorazione

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C.C.

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