
Oggi riprendo la rubrica “Le Muse e gli artisti” nella quale vediamo quanto sia importante per un artista una musa, una fonte d’ispirazione. Dietro il nome di questa donna c’è la storia di una vita straordinaria. Una vita da modella, musa, amica e assistente personale di un grande artista come fu Henri Matisse. Lydia Delectorskaya nacque il 23 giugno 1910. Lei sarebbe dovuta diventare medico, come suo padre, rispettato pediatra a Tomsk in Siberia. Ma le cose non andarono bene per la giovane Lydia: il padre morì di tifo e la madre di colera nel 1922, lasciandola orfana a soli 12 anni. Cresciuta dalla zia, lasciò la Russia per sfuggire alla rivoluzione. Venne accettata per studi medici alla Sorbona di Parigi, ma non si poté permettere le tasse.
Si sposò giovane, ma il matrimonio durò solo un anno e in seguito si trasferì nella comunità di emigrati russi nel sud della Francia, usando il suo bell’aspetto per lavorare come comparsa nei film e come ballerina e modella. Comunque la giovane Lydia era sempre al verde. Conobbe Henri Matisse nel 1932 e lo aiutò per 6 mesi nella realizzazione della sua enorme opera murale La danza. Si guadagnò 500 franchi e finalmente pensò a un nuovo inizio, ma il suo amante spese tutti i soldi in una sola notte al Casinò, e poi sparì. Quando Matisse scoprì che Lydia stava prendendo parte a gare di ballo per ripagare il debito, restò inorridito e la volle aiutare offrendole un lavoro stabile. Questo fu l’inizio di una delle collaborazioni più fruttuose nella storia dell’arte.
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Nonostante il suo aspetto tranquillo e l’età avanzata, Matisse era un uomo guidato da una grande passione per l’arte. Quando sposò la moglie Amelie nel 1900, le disse: “ti amo teneramente, signorina, ma amerò sempre di più la pittura”. La moglie lo sostenne sempre tra alti e bassi, ma nel 1930, quando Matisse aveva raggiunto una certa sicurezza finanziaria, la sua salute già cagionevole, peggiorò. La Delectorskaya fu assunta proprio per prendersi cura di lei e tre anni più tardi, Matisse le chiese di posare per lui. Come una principessa di ghiaccio bionda, lei era diversa da tutte le donne che l’artista aveva dipinto fino a quel momento.
Matisse dal canto suo la colpì molto per essere stato il primo pittore che non cercò di portarla a letto. Come Hilary Spurling scrisse nella sua biografia dell’artista, Matisse il Maestro, questi era troppo impegnato con la pittura per sprecare tempo ed energie a fare sesso con le sue modelle. Per quattro anni dipinse solo Lydia che divenne indispensabile, non solo come sua modella, ma anche come factotum, occupata a ordinare il suo studio e i suoi affari. Quando Amelie si riprese mise davanti a Matisse la scelta: “o io o lei”. Anni dopo, Delectorskaya commentò così questo comportamento. “La signora voleva che me ne andassi, non per gelosia femminile, ma perché stavo portando avanti io la casa“.
Quando Matisse licenziò la sua musa perché la moglie non aveva più bisogno di assistenza, la Delectorskaya tentò il suicidio. Ma il matrimonio finì presto e Matisse la riprese con sé. L’artista era quarant’anni più vecchio di Lydia e secondo la biografa Hilary Spurling non c’è alcuna prova che ebbero una relazione sessuale e la stessa Delectorskaya negò sempre. Matisse le dava un senso di potere e uno scopo nella vita. La Spurling intervistò la Delectorskaya più volte ricavandone l’impressione di una donna forte con capacità sorprendenti.
Organizzò lo studio di Matisse, le sue modelle, si occupò dei rapporti con i galleristi e con gli acquirenti delle opere dell’artista facendo funzionare tutto alla perfezione. Dopo l’operazione di Matisse per asportare il cancro nel 1941 e fino alla sua morte nel 1954, la Delectorskaya fornì all’artista tutta il sostegno e l’aiuto che gli permisero di continuare la sua attività. Senza questa musa è improbabile che ci sarebbero state le ultime brillanti opere dell’artista, per cui ora forse è più ricordato, tra cui i collage. Delectorskaya coordinò anche i quattro anni di preparazione e di installazione che portarono alla creazione della cappella di Vence, alle porte di Nizza.
La relazione tra Henri Matisse e Lydia Delectorskaya fu estremamente produttiva, ma non venne mai tollerata dalla famiglia del pittore. Quando lui morì, il giorno dopo aver fatto l’ultimo ritratto di Lydia, lei sparì immediatamente lasciando la gestione del funerale ai parenti del pittore. Anche se questa parte della sua vita era finita però lei visse più a lungo, fino a 88 anni, spegnendosi a Parigi nel 1998. Lydia donò i dipinti che Matisse le aveva regalato, all’Ermitage di San Pietroburgo e pubblicò due libri autorevoli sugli anni più produttivi del pittore.
Lydia Delectorskaya fu la bella bionda dagli occhi azzurri dalla Siberia che divenne modella, musa e manager negli ultimi due decenni della vita di Matisse, ma prima di tutto fu una donna straordinaria.
C.C.
Continua l’esplorazione …
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Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui