Arnold Bocklin, piccola guida per conoscere l’artista

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Arnold Bocklin

Arnold Bocklin nacque il 16 ottobre 1827, a Basilea, in Svizzera. Il suo periodo di apprendistato, che durò fino al 1850, lo vide studente dell’Accademia di belle arti di Düsseldorf sotto la guida di Johann Wilhelm Schirmer, esponente del Romanticismo tedesco, e nel 1848 a Parigi dove ebbe l’opportunità di entrare in contatto con l’opera di artisti del calibro di Corot, Delacroix e Couture. Nel 1850 Böcklin trovò una forte e nuova ispirazione a Roma, nel mondo antico e nella mitologia classica. Ecco quindi che i suoi dipinti vennero inondati dalla calda luce del sole italiano, dalla rigogliosa vegetazione del sud, dalla luce brillante della campagna romana e dalle antiche rovine con pastori solitari, ninfe e centauri.

Al suo rientro a Basilea, con la moglie italiana Angela Pascucci, completò il quadro che lo portò alla fama, quando il re di Baviera Ludwig I lo acquistò nel 1858: Pan nel canneto, una rappresentazione del dio pastorale dalle zampe caprine che suona indisturbato la sua siringa rivolto di spalle a guardare lontano, sotto un cielo annuvolato. Questo dipinto segnò l’inizio del suo interesse per il mondo delle ninfe, delle naiadi e dei tritoni che diede in alcuni casi esiti al limite dell’assurdo. In seguito però il suo stile si fece più cupo e carico di misticismo, avvicinandosi al movimento simbolista.

Arnold Bocklin, Pan nel canneto
Arnold Bocklin, Pan nel canneto

L’artista insegnò presso l’Accademia di Belle Arti di Weimar nel periodo tra il 1860 e il 1862 e nel 1866 dipinse gli affreschi e modellò le maschere grottesche per la facciata del Museo di Basilea. Soggiornò a Firenze dal 1874 al 1885, e questo fu senz’altro il suo periodo più attivo. Continuò a esplorare il rapporto uomo-donna, alternando scene religiose alle allegorie dei poteri della Natura. Assiduo sperimentatore anche sul piano tecnico, usò la tempera e altri materiali per ottenere una superficie pittorica priva di pennellate.

Arnold Bocklin, Ulisse e Calipso
Arnold Bocklin, Ulisse e Calipso

Sicuramente è un artista molto conosciuto al vasto pubblico soprattutto per le sue cinque versioni dell’Isola dei morti e per capolavori come Rovina sul mare o Il bosco sacro o ancora Ulisse e Calipso.
L’isola dei morti arrivò perfino a ispirare al compositore russo Rachmaninov un poema sinfonico.
A seguito di un ictus nel 1892 e a causa della sua salute cagionevole tornò in Italia, acquistò una villa a Fiesole e lì morì il 16 gennaio 1901. Fu sepolto a Firenze al cimitero evangelico “agli allori”.

Molte delle sue opere tarde raffigurano incubi di guerra, la peste e la morte.
Personalmente è un pittore che ammiro molto, influenzato dal movimento romantico, per definizione simbolista, capace di evocare atmosfere misteriose tra mitologia e religione.
Una curiosità: Bocklin fu come Leonardo da Vinci, che non apprezzava, uno sperimentatore di macchine volanti.

Continua l’esplorazione …

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C.C.

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