
L’Ara Pacis è un altare maestoso che fu consacrato all’imperatore Augusto, ed è emblematico della politica e dell’ideologia augustea nonché dell’arte del tempo finalizzata, specie in questo caso, alla consacrazione del potere. Contemporaneamente, l’Ara Pacis risulta essere omaggio al princeps, suo sacerdote e sommo artefice di quella pace così attesa e desiderata tanto da essere divinizzata.
È interamente in marmo e si compone di un recinto rettangolare avente due grandi porte nei lati lunghi. Una sulla via Flaminia e l’altra sul Campo Marzio. Collocato su un podio, vi si accede mediante la scalinata posta sul davanti. L’interno è sopraelevato da tre gradini su tutti e quattro e lati; inoltre, vi sono altri cinque gradini che consentivano al sacerdote di raggiungere il piano orizzontale ove si celebrava il sacrificio.
Per quanto riguarda l’ornamentazione, gli artisti presero ispirazione dai rilievi del Partenone per realizzarli e, a differenza di questi ultimi, policromi e rivolti ad un pubblico esteticamente consapevole, le figurazioni dell’Ara Pacis hanno una funzione propagandistica mirando soprattutto a comunicare un messaggio al servizio di un ideale politico, piuttosto che produrre arte, ad eccezione degli esemplari registri inferiori composti da eleganti motivi floreali sapientemente disposti tanto da essere ripresi nei secoli successivi da quel decorativismo artigianale che si ispirava al classicismo.
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Sia all’esterno che all’interno, i rilievi sono dislocati su due ordini separati da motivi a meandro continui. Le pareti interne hanno una serie di listelli verticali a rilievo nella zona inferiore; fregio liscio con teste di bue che sorreggono ghirlande e coppe piatte, e lesene con capitelli corinzi ornano gli angoli. Le pareti esterne presentano il registro inferiore decorato con un fregio con motivi vegetali, mentre quello superiore presenta figure mitologiche e allegoriche assieme alla rappresentazione di personaggi reali che ben esemplificano il significato dell’arte augustea con riferimento alle tradizioni religiose di Roma.
Infatti, nei pannelli ai lati della porta orientale troviamo la personificazione della dea Roma e della Terra, quest’ultima raffigurata come una donna avente in grembo due bambini tra i fiori e la frutta. Poi a destra, l’Acqua su un mostro marino e a sinistra l’Aria su un cigno, entrambe simboleggiate da altre due figure femminili. Il tutto in una delicata pittoricità e suggestione paesaggistica, elementi dovuti dall’influsso greco. La porta occidentale invece presenta nei suoi pannelli laterali, scene con l’origine di Roma.

Per quanto riguarda i rilievi sui lati lunghi, troviamo la Processione dedicatoria, ovvero il solenne corteo in onore della consacrazione dell’altare ad Augusto realizzata attraverso quell’ispirazione prettamente greca facente riferimento ai rilievi del Partenone, unitamente ad elementi tipicamente romani, come la personalità dei ritratti e il realismo del panneggio, assieme all’effetto prospettico generato dal disuso dell’isocefalia e dalla collocazione delle figure su due piani.
di Mariapia Statile
Mi chiamo Mariapia Statile e sono un’archeologa con la passione per la divulgazione culturale, non a caso adoro l’Archeologia, l’Arte e la Fotografia. La mia regola fondamentale è la curiosità poiché come affermava Einstein: “Non ho particolari talenti sono solo appassionatamente curioso”