
Ed eccoci a una nuova opera che voi stessi avete votato di più tra quelle dell’artista russo Wasilij Kandinskij, nel sondaggio realizzato nella community di Artesplorando su Facebook.
Der Blaue Reiter, tradotto in italiano Il cavaliere azzurro è forse il più importante dipinto di Kandinskij realizzato nei primi anni del Novecento. L’opera fa ancora parte del periodo figurativo dell’artista che poi cominciò a sviluppare il suo stile astratto unendo suoni, colori e pittura. Il dipinto rappresenta un cavaliere con un mantello blu in sella al suo bianco destriero, lanciato in una folle corsa attraverso un prato verde. L’opera non può definirsi astratta perché sono ancora ben identificabili la figura del cavallo e il paesaggio che fa da sfondo, ma la pennellata non è precisa e abbiamo l’impressione di trovarci di fronte a uno schizzo veloce o a un semplice abbozzo.
Questa incompiutezza dell’immagine permette sicuramente a noi spettatori di proiettare le nostre fantasie e i nostri pensieri sulla figura rappresentata, consentendoci di fantasticare su chi possa essere il misterioso cavaliere e su quale sia la sua destinazione. Questo dipinto quindi ci coinvolge e ci rende un po’ partecipi del processo creativo perché cerchiamo in esso una storia. Si tratta di una tecnica per catturare l’attenzione di noi spettatori che Kandinskij utilizzò spesso nelle sue opere successive che con il tempo divennero sempre più astratte.
L’associazione del Cavaliere azzurro
Quest’opera è datata 1903 per la precisione e risale al periodo durante il quale l’artista russo visse a Monaco di Baviera. Nella città tedesca insieme a Franz Marc fondò l’associazione de “il Cavaliere azzurro”, un gruppo di artisti interessati alla tensione spirituale presente nelle ricerche condotte da Kandinskij. Gli artisti de “il Cavaliere azzurro” si ispiravano a Van Gogh, a Gauguin, al Klimt più astratto e agli espressionisti tedeschi. Erano inoltre molto attratti dalle forme essenziali e spontanee dell’arte primitiva e dalla libertà espressiva del mondo infantile, estraneo a ogni regola. Tutte caratteristiche che ritroviamo in quest’opera che con i suoi colori puri e le forme semplificate sembra cercare una rappresentazione diversa da quella del reale. Dopo un periodo figurativo, Kandinskij si allontanò dal soggetto e dalla raffigurazione del reale e nel 1910 realizzò il primo acquerello astratto della storia dell’arte. Ma questa è un’altra storia.
Continua l’esplorazione
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui