
Vi è mai capitato di sentire il termine “bodegon” in arte? Non è una parola italiana, ma spagnola ed è legata alla storia dell’arte, o meglio a un genere artistico. In Spagna infatti si usa il termine bodegon per indicare più o meno gli stessi dipinti che in Italia chiamiamo nature morte. In linea di massima gli stessi dipinti indicati come “still life” in inglese e “vanitas” negli antichi Paesi Bassi. Inizialmente però bodegon si usava solamente per quei quadri rappresentanti la cucina e tutti gli elementi ad essa connessi. Ci trovavamo quindi raffigurati selvaggina morta, pesci e dolci, insieme a brocche, piatti, bicchieri e a volte anche personaggi come venditori e cuochi.
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Le tele con dipinti vasi di fiori e composizioni vegetali erano considerate una volta un ulteriore genere a parte, ma al giorno d’oggi sono tutti bodegon. Ma in Spagna quando nacque questo genere di pittura? sappiamo bene che in Italia c’è una lunga tradizione storica che risale agli antichi romani. E in effetti il bodegon nacque alla fine del XVI secolo proprio sulle orme della natura morta italiana e si sviluppò a pieno nel XVII secolo. Tra gli artisti che si dedicarono per primi a questo soggetto, ci fu un certo Juan Fernandez , chiamato El Labrador, originario dell’Estremadura.

A questo pittore dobbiamo la creazione di opere molto belle, anche se la critica d’arte oggi fatica ad assegnarle tutte a El Labrador. Questo perché tra Cinquecento e Seicento dipingeva anche il toledano Blas de Prado, spesso confuso con un certo Blas de Ledesma e molti altri pittori validi. A partire dal XVII secolo però le cose cambiarono. Infatti si fece strada in Spagna in quel periodo una diversa sensibilità, umile, profonda e piena di
sentimento religioso. Questi elementi diedero ai bodegon un valore simbolico, ben diverso dalla ricca sensualità delle nature morte fiamminghe, olandesi e italiane.
Pittore esemplare per spiegarvi bene questo genere di pittura è Sánchez Cotán. Questo artista sviluppò a partire dal 1602 tutti gli elementi basi del bodegon spagnolo. Ecco quindi come potrete voi stessi, in un museo o ad una mostra, individuare un bodegon. Molto spesso vedrete dipinta davanti a vuoi un’apertura squadrata, una finestra, con pochi oggetti oggetti appoggiati al suo interno. Ci troverete, frutta e verdura, disposti in modo ordinato, illuminati da una forte luce e messi in rilievo da intense ombre, quasi irreali.

Non potrete sbagliare perché questo è lo schema impiegato da tutti gli specialisti del periodo. Qualche nome? Juan van der Hamen, Felipe Ramirez, Juan Bautista Espinosa
e persino Zurbarán. Ma non finisce qui, allo stesso tempo si sviluppò il bodegon con
personaggi umani, rispettando sempre il forte chiaroscuro. Esempi di questo tipo ce li offrono Francisco Barrera, Juan Esteban e perfino il grande Velázquez. Il celebre pittore di Las Meninas dipinse agli inizi dei soggetti religiosi che di fatto sono veri e propri bodegon per il realismo dei personaggi.

Nella seconda metà del XVII secolo questo stile evolve verso una maggiore vitalità barocca a causa dell’influenza di italiani e fiamminghi. Ed ecco quindi che a fianco di bodegon tradizionali, come quelli di Pedro de Camprobin e Tomas de Hiepes si sviluppano opere diverse. Infatti maestri come Pereda, Mateo Cerezo, Francisco Palacios e Andrés Deleito usano una tecnica brillante e dipingono gli oggetti in apparente disordine, in modo molto diverso dai precedenti bodegon.
In sintesi possiamo dire che il bodegon nacque alla fine del Cinquecento, definì le sue caratteristiche (ordine, forte chiaroscuro, semplicità) nel Seicento e alla fine del secolo perse la sua unicità, mescolandosi ad altri stili. Un tipo di natura morta caratteristica della Spagna.
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La natura morta
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui
C.C.