
Pierre Bonnard ebbe fin da subito le idee molto chiare. Nonostante il padre, un ufficiale del ministero della difesa francese, volesse per il figlio una carriera come giudice o avvocato, il giovane Pierre puntò i piedi e seguì la sua vera passione: l’arte. E così dal 1888, all’età di ventun anni, cominciò a prendere lezioni di disegno a Parigi e a conoscere diversi giovani artisti in un periodo in cui la capitale francese era il centro del mondo.
Le opere di Bonnard rispecchiano bene il suo tempo e sembrano emanare tutte calore e benessere, distinte da una pennellata veloce e vivace. Caratteristiche che secondo molti fanno di questo artista uno dei maggiori continuatori della tradizione impressionista, iniziata con Claude Monet. Le due persone rappresentate in questo dipinto del 1906 esemplificano molto bene la ricchezza degli ambienti culturali della Parigi all’inizio del XX secolo. La scena è ambientata in un interno borghese. L’uomo seduto in poltrona è Thadée Natanson, proveniente da una ricca famiglia di banchieri ebrei polacchi. Questi fu co-fondatore della rivista letteraria La Revue blanche nata nel 1889 e che in breve tempo divenne un periodico di gran prestigio.
Basti solo pensare che vi collaborarono i nomi più illustri del mondo della cultura del tempo, come gli scrittori Marcel Proust e Apollinaire, e il poeta Mallarmé. Gli uffici della rivista al numero 1 di rue Laffitte a Parigi erano inoltre il luogo di incontro per molti pittori. Natanson sposò Misia Godebska, la figlia dello scultore polacco Cyprien Godebski, ed è proprio lei la donna al centro del dipinto, di profilo, imponente come una statua antica. Misia fu sostenitrice energica e musa della rivista che infatti non durò molto a lungo, a seguito della separazione della coppia. Tuttavia Misia mantenne i suoi legami con il mondo dell’arte.
Una coppia legata al mondo dell’arte
Coco Chanel fu sua grande amica, Toulouse-Lautrec la rappresentò nei suoi manifesti, Édouard Vuillard, Auguste Renoir e Felix Vallotton la inserirono nei loro dipinti. Dopo il primo divorzio Misia cambiò marito diverse volte, ma rimase sempre una generosa mecenate, una collezionista di opere d’arte e i suoi salotti continuarono a ospitare scrittori, musicisti e pittori. Era la cosiddetta “Belle Epoque”, un periodo di grandi progetti e di fermento culturale per l’Europa che, di lì a pochi anni, si sarebbe tuffata nell’oscurità di due terribili guerre mondiali.
Allora, vi è piaciuta quest’opera? Conoscevate già Bonnard? Scrivetemi impressioni, pareri, suggerimenti e rimanete ancora con me su Artesplorando 🙂
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui