
Quinto appuntamento che ci porta alla scoperta dei più importanti collezionisti, critici e mercanti della storia dell’arte. Gli altri post li potete leggere seguendo il link Collezionisti, critici e mercanti, ma oggi proseguiamo nella nostra esplorazione conoscendo nuove illustri personalità. Uomini e donne che hanno saputo amare l’arte, collezionarla e sostenerla. Un dono che è allo stesso livello di chi l’arte la crea.
Daniel Georg van Beuningen
Questo celebre industriale di Rotterdam intorno al 1913 divenne un grande collezionista interessandosi non più solo di maioliche antiche, ma anche di pittura. Inizialmente acquistò solo opere olandesi, ma in seguito allargò il proprio orizzonte, collezionando dipinti di tendenze molto diverse. Nella sua casa di Vierhouten erano appesi alle pareti quadri di Van Eyck, Memling, Bosch, Quentin Metsys, Bruegel. Maestri italiani, olandesi e fiamminghi del XVII secolo, artisti francesi del XVIII secolo e molti impressionisti.
Alla sua morte cedette la collezione al Museo Boymans di Rotterdam, a cui già aveva fatto diverse donazioni. Per omaggiare il generoso collezionista, il Museo di Rotterdam da diversi anni si chiama Museo Boymans van Beuningen.

Pierre Riel de Beurnonville
Generale francese dell’era napoleonica, fu un grande amante dell’arte, ma la sua importante collezione andò dispersa in diverse aste tra il 1872 e il 1885. Grazie ai cataloghi delle aste possiamo renderci conto della straordinaria varietà e qualità di questa collezione. Conteneva infatti circa un migliaio di quadri, senza contare gli oggetti d’arte e di arredo che all’atto della vendita attrassero i più celebri mercanti e amatori dell’epoca. Molte opere che oggi vediamo esposte nei musei europei e americani passarono attraverso la collezione di Beurnonville. Il generale francese poteva ammirare nei propri salotti opere di Corot, della scuola di Barbizon, ma anche di Delacroix, Rembrandt, Boucher, Watteau, Fragonard e Chardin.
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Etienne-Jean Bignou
Il parigino Bignou fu uno dei più importanti mercanti d’arte francesi tra le due guerre il cui interesse spaziò dall’arte contemporanea, al periodo impressionista e postimpressionista.
Grazie alle sue capacità commerciali e al suo gusto, molti collezionisti celebri acquistarono alcune delle loro tele più belle. Ebbe talmente successo da aprire nel 1932 una galleria, succursale di quella parigina, negli Stati Uniti, a New York. Attraverso la galleria di Bignou passarono quadri famosi tra cui diverse tele appartenute al mercante Ambroise Vollard, con il quale viaggiò negli Stati Uniti.

Siegfrid Bing
Mercante e critico d’arte tedesco naturalizzato francese, dal 1875, dopo un viaggio in Cina e in Giappone, divenne a Parigi un importante mercante di oggetti d’arte orientale.
Tornato da un viaggio negli Stati Uniti trasformò il suo negozio parigino nella celebre Galleria dell’Art Nouveau. Qui esposero pittori, scultori, artisti del vetro e gioiellieri le cui opere rientrarono nell’omonimo movimento artistico. Siegfrid, noto anche come Samuel, fu un grande organizzatore di mostre, ma ci ha lasciato anche numerosi scritti. Dal 1888 al 1891 infatti fu editore di “Japon artistique”, pubblicazione d’arte stampata in tre lingue: tedesco, inglese e francese.

Luciano Bonaparte
Luciano era il fratello più giovane di Napoleone I e principe di Canino. Anche se ebbe un’esistenza travagliata, segnata dalla politica e da affari di stato, nutrì sempre un grande amore per l’arte. Come ministro dell’Interno, dopo il 18 brumaio, diede la propria protezione alle lettere, alle arti e all’istruzione pubblica in generale. Nei suoi molti viaggi,
in particolare nella sua Canino, borgo in provincia di Viterbo elevato dal papa a principato, raccolse una collezione molto importante. Luciano possedeva antichità romane e una raccolta di quadri che in alcuni momenti arrivò a ben 400 tele.
L’attività di ambasciatore in Spagna, dal 1800 al 1803, gli permise di acquisire da 100 a 150 quadri, alcuni dei quali comperati e altri donatigli dal re Carlo IV. Tra questi preziosi regali spiccavano un Raffaello, i Carracci e Ribera. Le opere collezionate da Luciano andarono disperse in aste pubbliche a Parigi e in alcuni musei d’Europa. Ma grazie a un album di incisioni del 1822 abbiamo un’istantanea dei migliori dipinti di questa collezione.

André Bonger
Era fratello della moglie di Theo van Gogh, a sua volta fratello di Vincent. La collezione che André aprì al pubblico nel 1947 ad Almen, apparteneva alla sua vedova, la baronessa Van der Borch van Verwolde. Conteneva opere di Redon, di Cézanne, di Emile Bernard e di Van Gogh. La parte più preziosa della raccolta però era legata ai lavori di Redon e alle sue opere grafiche. André soggiornò in Francia dal 1873 al 1892 e ciò gli permise di conoscere i pittori di cui raccoglieva le opere che in alcuni casi divennero suoi intimi amici. È il caso di Redon che gli dedicò le sue “Confessioni di un artista”. Oggi la collezione Bonger fa parte del Van Gogh Museum di Amsterdam.
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui