
Ed eccoci a una nuova opera, La danse, che voi stessi avete votato di più tra quelle dell’artista francese, Henri Matisse, in occasione del sondaggio realizzato nella community di Artesplorando su Facebook. Come forse già saprete, Matisse fu la personalità più complessa e significativa nel gruppo dei fauves. La conferma di una sua maturità stilistica è data proprio da opere come questa che voi avete scelto. Si tratta della versione de La danse, realizzata nel 1910 e oggi conservata al museo dell’Ermitage, a San Pietroburgo. L’opera è un olio su tela ed è grande 259 cm per 390 cm e rappresenta cinque figure intente a danzare quasi in punta di piedi.
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La superficie mattone delle figure che si tengono per mano, contornate da grosse linee scure, diventa un tutt’uno. Il vorticoso girotondo generato è irrefrenabile e inarrestabile come il ritmo stesso della vita. I corpi sono inseriti in uno spazio diviso a metà tra il cielo blu oltremare e il verde della terra. Nonostante siano monumentali e ridotti a pura superficie di colore, risultano insolitamente lievi. Tutta la tensione di questo capolavoro, realizzato in poche pennellate, è quindi affidata a tre note di colore improbabili: il blu, il verde e il mattone. Mancano i dettagli, manca la profondità e la resa dei volumi. Noncuranze per cui Matisse sembra aver capito che i destini dell’arte non sarebbero stati segnati dai bravi pittori diligenti, ma dagli audaci e dagli sperimentatori.
Tre colori, tre elementi: uomo, cielo e terra. Le fonti di quest’opera si trovano nelle danze popolari che ancora oggi conservano qualcosa della natura rituale dei tempi antichi. La frenesia del baccanale pagano è perfettamente incarnata nel potente e sbalorditivo accordo di colori e forme. Matisse qui ha saputo cogliere il senso inconscio di coinvolgimento dell’uomo nei ritmi della natura e del cosmo. Guardando con attenzione il dipinto sentiamo un potente ritmo che consuma tutto, una forza vitale e selvaggia, ma allo stesso tempo percepiamo l’equilibrio. Un equilibrio, forse perduto per sempre, tra l’uomo e il cosmo.
Una curiosità. Questa versione de La danse venne acquistata da Sergei Shchukin, collezionista, mercante e viaggiatore russo, cliente delle più importanti gallerie di Parigi, come Druet, Durand-Ruel, Kahnweiler, Vollard. Shchukin sarà molto importante per Matisse: il collezionista infatti gli acquisterà ben 37 dipinti in 8 anni. L’opera finirà a Mosca dove nel 1917 sarà sequestrata per approdare infine all’Ermitage di San Pietroburgo.
Nel 1919 Matisse scrisse riguardo alla sua ricerca artistica:
Come impressionista ho dipinto direttamente la natura, poi ho aspirato a una maggiore concentrazione e a un’espressività più intensa nelle linee e nei colori. Per raggiungere questo obiettivo ho dovuto sacrificare altri valori, la materia, la tridimensionalità, la ricchezza di dettagli. Ora voglio riconciliare questi valori.
Continua l’esplorazione:
Allora, vi è piaciuta quest’opera? Conoscevate già Matisse? Scrivetemi impressioni, pareri, suggerimenti e rimanete ancora con me su Artesplorando 🙂
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C.C.