La donna nell’arte greca

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donna nell'arte greca
Policleto, amazzone, copia romana

Oggi voglio compiere una riflessione sul ruolo che ha avuto la donna nell’arte greca antica. E devo dire che sarà un’artesplorazione molto curiosa. Come forse alcuni di voi sapranno, la donna nel mondo greco aveva quasi sempre un ruolo subalterno. Quando le donne assumevano l’indipendenza e il coraggio degli uomini infatti erano considerate semplicemente contro natura. Dalle raffigurazioni ricorrenti delle Amazzonomachie però possiamo ritenere che questa trasgressione avvenisse molto spesso! C’è da dire che generalmente le donne nell’arte greca appaiono nel ruolo di aiutanti o assistenti. Ma vediamo alcuni esempi.

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Apollo ama essere circondato dalle Muse e alcune giovani fanciulle, offrono i propri servizi nella processione delle Panatenee, la festa religiosa più importante dell’antica Atene, in onore della divinità protettrice della città, Athena. Tuttavia proprio una donna, la dea Athena, era celebrata in misura straordinaria nelle arti visive. La ritroviamo sia ad Atene sia in tutto il mondo greco. Nessun’altra dea occupa, nella composizione dei frontoni dei templi, un posto di rilievo com’è quello assunto da Athena. Ma anche lei è una creazione maschile. Nacque infatti dalla testa di Zeus e rimase vergine, rinunciando alla propria femminilità. Senza contare che la guerra era uno dei suoi passatempi preferiti e che si presentava abitualmente nei panni di una dea-guerriera armata.

donna nell'arte greca
Rilievo votivo con Athena a difesa dei confini dell’Attica

Possiamo dire quindi che per una ragazza ateniese non fosse proprio il massimo identificarsi con Athena. Modelli di ruolo invece potevano essere le korai, statue che adornavano i santuari, di incredibile bellezza. Queste donne suggerivano un comportamento timido, una propensione a sottostare e un abbigliamento semplice. Questo di conseguenza ci fa arrivare a un altro ragionamento. Fino alla metà del IV secolo a.C. erano raro trovare nell’arte greca il nudo femminile. Mentre fin dall’inizio il nudo maschile prevaleva in tutte le forme artistiche. Ciò sembra indicare che, nella Grecia del periodo classico, l’uomo possedeva uno status e una libertà che non era concessa anche alla donna.

sostieni artesplorandoUna svolta straordinaria però fu quella introdotta da Prassitele con la sua Afrodite di Cnido. A giudicare dalle copie e dalla quantità di statue di nudo femminile che si avranno in età ellenistica, qualcosa cambiò. Forse la condizione della donna era nel frattempo migliorata e cominciò a prendere un posto sempre più importante nell’arte greca.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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