Ritratto di Carlo I a cavallo, Anton van Dyck

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Ritratto di Carlo I a cavallo
Anton van Dyck, Ritratto di Carlo I a cavallo

Quest’opera di Van Dyck, raffigurante re Carlo I d’Inghilterra, è una delle tele più grandi della National Gallery di Londra e anche una di quelle che ha avuto la storia più travagliata. Il dipinto è passato nelle mani di talmente tanti proprietari che ha ispirato un libro ed è stato definito il “ritratto errante”. La storia cominciò pochi anni dopo che Carlo I succedette al padre Giacomo I come re di Gran Bretagna e Irlanda, quando, nel 1632, assunse Van Dyck come suo pittore ufficiale. Carlo I, come suo padre, era un grande sostenitore del diritto divino dei re a governare il regno e ingaggiò una dura lotta di potere contro il Parlamento, che invece si opponeva fermamente alle sue mire assolutistiche. In questo contesto, Van Dyck, ritrasse il sovrano in quadri che esprimevano la sicurezza e l’autorità necessarie per governare l’Inghilterra.

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Questo ritratto in particolare risale probabilmente agli ultimi anni del periodo inglese di Van Dyck, intorno al 1637, non molto tempo prima dello scoppio della guerra civile che portò alla morte del re nel 1649. Morto Carlo I la grande collezione d’arte che aveva accumulato per anni andò dispersa. Questo dipinto fu acquistato dal diplomatico Balthazar Gerbier e passò per le mani di svariati principi in ​​Europa, diventando bottino di guerra. Le ragioni che lo portarono di nuovo in Gran Bretagna furono ancora una volta guerra e conquista, finendo come ricompensa al duca di Marlborough. Ed è da uno dei suoi discendenti che fu acquistato dal museo nel 1885.

Durante la seconda guerra mondiale ci fu grande preoccupazione a Londra, non solo per gli abitanti della città, ma anche per la collezione della National Gallery. Per questo motivo molti dei dipinti furono evacuati dal museo. Il ritratto di Carlo I è stato uno dei più difficili da trasportare. Proprio verso la fine del viaggio l’enorme opera rimase bloccata sotto un cavalcavia. Il problema fu risolto sgonfiando le gomme del camion e scavando un po’ per abbassare il livello della strada e la preziosa tela poté così proseguire il viaggio.

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L’immagine ci mostra Carlo I in sella al suo destriero come se fosse alla testa di un esercito. Indossa l’armatura, ha al collo il medaglione dell’Ordine della Giarrettiera, e tiene la bacchetta da comandante in mano. Il magnifico cavallo, i colori tenui della gualdrappa, il paggio che regge l’elmo e il paesaggio, completano l’eleganza dell’opera, vera celebrazione del potere regale.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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