
L‘immagine di una donna davanti a uno specchio fu di ispirazione per vari artisti del XIX secolo. Pensiamo a Jean Auguste Dominique Ingres, Edouard Manet e Mary Cassatt. E a prima vista donna alla sua toilette di Berthe Morisot sembra conforme agli altri esempi tipici del soggetto. Una donna, seduta davanti a uno specchio, nella privacy della sua camera, persa in pensieri e fantasie lontane. Inizialmente ci sembra che la giovane donna contempli il suo riflesso. Tuttavia un esame più attento della composizione ci rivela che lei in realtà stia guardando verso il basso, piuttosto che nello specchio. E il riflesso non mostra i suoi lineamenti, ma la lucentezza dei contenitori cosmetici e dei petali del fiore appoggiato su un tavolo vicino.
Negando a noi un assaggio del volto della modella, la Morisot rompe con la convenzione di usare lo specchio come mezzo per raddoppiare il piacere voyeuristico dello scrutare una donna senza che lei se ne accorga. Come risultato di questa inaspettata complicazione, siamo costretti a considerare la possibilità di essere osservati noi stessi, anche se impegnati nell’atto di guardare. La qualità sensuale del dipinto risiede tanto nella tecnica della Morisot quanto nella sua materia pittorica. Osservate il grigio argento, il rosa pastello, il blu pallido e i riflessi bianchi perlacei e opalescenti. Applicando la pittura in pennellate leggere come piume, la Morisot dissolve la parete dietro la figura. Il dorso ricurvo e le braccia della donna si presentano come le uniche forme solide nella stanza.
Le opere della Morisot mi affascinano sempre perché sono suggestive, realizzate con sfumature di colore e tocchi leggeri di pennello. Una sensibilità che pochi uomini hanno. L’artista dipinse spesso ciò che vedeva intorno a sé, in particolare donne e bambini, in casa o all’aperto. La sua stessa famiglia era uno dei soggetti preferiti. Di lei il poeta Paul Valéry scrisse …
La caratteristica speciale di Berthe Morisot era il modo in cui viveva la sua pittura e dipingeva la sua vita, come se un continuo scambio tra osservazione e azione, energia creativa e luce, fosse una funzione naturale e necessaria.
Pensate che Berthe e le sue due sorelle studiarono con diversi pittori professionisti, tra cui Jean-Baptiste-Camille Corot. Attraverso il suo amico, mentore e forse amante, Edouard Manet, incontrò altri artisti d’avanguardia e alla fine si unì al gruppo impressionista. Nel 1874 partecipò alla prima mostra impressionista. Inoltre Berthe, con suo marito Eugène Manet, fratello di Edouard, era una mecenate degna di nota, acquistando i lavori dei suoi colleghi economicamente meno fortunati. A differenza delle sorelle, Morisot mantenne una carriera come artista professionista, anche dopo il suo matrimonio. E per questo le siamo molto grati!
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C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui