
In una recensione del 1876, un critico sarcastico si riferiva ai partecipanti alla seconda mostra impressionista come “cinque o sei pazzi, tra loro una donna, un gruppo di sfortunate creature”. Berthe Morisot è la donna a cui fa riferimento il “simpatico” critico. La Morisot, un membro importante del gruppo, ha esposto in sette delle otto mostre organizzate dagli impressionisti. Non solo, ha anche contribuito finanziariamente a sostenere il movimento impressionista. Madre e sorella dell’artista, una delle più grandi opere della Morisot, fu esposta al Salon del 1870 e forse anche nel 1874 alla prima mostra impressionista.
Il dipinto è un ritratto di famiglia e un’intima scena di genere domestico. L’artista lo iniziò quando la sorella Edma rimase in famiglia, nell’inverno 1869-1870, per attendere la nascita del suo primo figlio. Una gravidanza discretamente camuffata dalla veste bianca di Edma. Le due donne sono sedute su un divano, contrapposte sia nei colori che in ciò che stanno facendo. Edma, vestita di chiaro, le mani giunte in grembo, lo sguardo fisso verso il libro, sembra in apatica attesa. La madre, vestita di nero, è concentrata nella lettura di un libro. Davanti alle due figure un elegante tavolino con appoggiato sopra un bel fiore d’ortensia. Dopotutto ci troviamo in un interno borghese di un certo livello e ogni elemento d’arredo ce lo fa notare. Ma, tornando sulle due protagoniste, ci accorgiamo che forse sono troppo diverse. E un motivo c’è.
Ansiosa di inviare il dipinto al Salon, la Morisot sollecitò un consiglio del suo mentore Edouard Manet che, l’ultimo giorno utile per la presentazione dell’opera, si decise a far visita alla casa dell’artista. Testi scritti dalla Morisot ci rivelano che, piuttosto che offrire suggerimenti verbali, Manet fece molto di più. Pare infatti che abbia ampiamente ridipinto la figura della madre dell’artista e l’osservazione attenta del dipinto ce lo conferma. Il tratto inconfondibile di Manet, che si vede nei lineamenti della madre e nell’abito nero, differisce ovviamente dalla nervosità raffinata del tocco di Morisot. Osservate che differenza nei tratti della sorella, nella tappezzeria floreale e nei riflessi del dipinto appeso sopra la testa di Edma. Qui abbiamo un confronto prezioso tra due grandi artisti. Amici, amanti, colleghi, la Morisot e Manet furono tutto questo, ispirandosi a vicenda. Lei alla fine sposò il fratello di Manet, ma non smise mai di dipingere.
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C.C.
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