Fontana, Marcel Duchamp

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Fontana
Marcel Duchamp, Fontana

Fontana è una delle opere più famose dell’artista francese Marcel Duchamp ed è ampiamente considerata un’icona dell’arte del XX secolo. L’originale, andato perduto, consiste in un orinatoio appoggiato orizzontalmente firmato e datato “R. Mutt 1917”. L’opera presente alla Tate è una replica del 1964 ed è realizzata in terracotta dipinta per assomigliare all’originale, mentre la firma è riprodotta in vernice nera. Duchamp fece parte di un gruppo di giovani artisti che agli inizi del Novecento crearono scompiglio e rivoluzione nel mondo dell’arte attraverso il movimento Dada. Uno dei caratteri fondamentali dell’arte dadaista fu quello di non avere programmi e praticare una ribellione verso tutte le forme artistiche esistenti.

I dadaisti sperimentarono materiali e strumenti inconsueti, trasformando oggetti comuni in opere d’arte, sconfinando anche nella musica, nella poesia e mescolando diversi linguaggi artistici. L’opera di fronte a voi è l’esempio perfetto di quello che venne definito dagli artisti Dada come un “ready-made” e cioè un oggetto comune trasformato dall’artista in opera d’arte. Potete ben immaginare la reazione di pubblico e critica dell’epoca: tutti presero le distanze dalla Fontana sostenendo che un orinatoio, oggetto legato agli scarti del corpo umano, non potesse essere considerato un’opera d’arte e che fosse semplicemente indecente. L’opera subì quindi una censura e non venne esposta al pubblico.

Un piccolo mistero circonda l’opera

Un piccolo mistero circonda il nome “R. Mutt” con cui è firmata l’opera. Alcuni lo collegano all’ironico fumetto statunitense Mutt and Jeff, mentre altri sostengono il legame con la parola tedesca “armut”, che significa “povertà”. Tuttavia, Duchamp stesso suggerì che la “R” stesse per “Richard”, che nello slang francese identifica un sacco contenente denaro: che l’artista avesse profetizzato l’enorme valore acquisito dalle repliche dell’opera? Ad oggi il prezzo più alto raggiunto da una replica della Fontana è quello di una delle otto copie che Duchamp fece realizzare nel 1964, acquistata tramite Sotheby’s nel 1999 per 1,7 milioni di dollari.

Una cosa è certa: quest’opera ha continuato e continua a far parlare di sé. Nel 2006 durante una mostra organizzata a Parigi, una sua replica venne danneggiata da un’artista di nome Pierre Pinoncelli. Inoltre in diverse occasioni, come omaggio, molti artisti urinarono nella Fontana: il più famoso fra tutti fu il musicista Brian Eno. Sicuramente quest’opera segnò un punto di non ritorno nella storia dell’arte e accettarla tra i capolavori significa giocare con ironia a non prendendosi mai troppo sul serio. Un modo per togliere quell’alone di sacralità che spesso circonda le opere d’arte e che forse a volte le allontana dalla gente comune.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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