Il ritratto a grandezza naturale

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Il ritratto a grandezza naturale
Paolo Veronese, ritratti di Iseppo da Porto e Livia Thiene

Sul genere del ritratto ho già scritto moltissimo. Sulle sue molte varianti e sugli artisti che vi si dedicarono. Ma c’è un sottogenere che in effetti ho un po’ trascurato. Il ritratto a grandezza naturale. Questo tipo di ritratto ha un po’ a che fare con quello di stato, in cui le persone sono realizzate in piedi e a grandezza naturale. È un genere che deriva dall’arte classica, ma venne ripreso tra Quattrocento e Cinquecento. Ovviamente si tratta di opere costose a cui per molti anni vi poterono accedere solo nobili o ricchi borghesi. Per tutti gli altri restavano i ritratti del volto o a mezzo busto, sicuramente più economici. Ecco quindi che spesso troviamo ritratti a figura intera Enrico VIII, Carlo V, Elisabetta I, Napoleone, la regina Vittoria, ma anche molti presidenti degli Stati Uniti, a partire da George Washington.

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Se vogliamo fare un primo esempio, non aristocratico, pensiamo alla coppia con figli ritratti da Paolo Veronese e che vedete in cima a questo post. Loro sono Iseppo da Porto, personaggio importante per la Repubblica di Venezia e Livia Thiene. Lui posa con il figlioletto Leonida che con tenerezza afferra la mano del padre, posata sulla spalla. Molto eleganti entrambi, ma allo stesso tempo sobri nei loro abiti neri. Estremamente somiglianti in volto e con la stessa attaccatura di capelli. Lei è invece ritratta con la figlia Deidamia che indirizza lo sguardo verso di noi. Entrambe vestite in maniera più ricca e colorata, con tanto di morbida fodera di pelliccia. Oggi le due opere, fatte per stare vicine, si trovano purtroppo esposte in due musei diversi.

Il ritratto a grandezza naturale
Alcuni dei ritratti a figura intera realizzati da Giovan Battista Moroni

Giovan Battista Moroni realizzò molti ritratti a figura intera, non sempre identificabili con figure e committenti precisi. Ma sempre molto curati nella descrizione degli abiti, della fisionomia e della psicologia dei personaggi. Altra bellissima coppia (si fa per dire) è quella dipinta da Rembrandt nel 1634. I due sposi sono Maerten Soolmans e Oopjen Coppit, messi in comunicazione attraverso a una serie di gesti, di sguardi e di oggetti. Due figure molto eleganti, non aristocratiche, ma ben coscienti del proprio status sociale. Lui esibisce un paio di carpe con lussuose rosette e porge alla moglie un guanto, simbolo del passaggio della donna dal padre al marito. Lei porta un anello appeso al collo, anch’esso simbolo del matrimonio.

Il ritratto a grandezza naturale
Rembrandt, ritratti di Maerten Soolmans e Oopjen Coppit

Ma non sarà sempre così. A partire dal Seicento e poi dalla fine del Settecento, con la rivoluzione industriale e con la Belle Epoque troveremo ritratti in questo modo anche attori, cortigiane, dandies, femmes fatales e molti altri. Tra i ritratti più emblematici e curiosi pensiamo a quello di Johan Colterman che nel 1613 si fece ritrarre completamente nudo, in veste di Ercole, dall’artista Hendrick Goltzius. Era molto sicuro di sé! Oppure che dire di Joshua Reynolds che più volte realizzo il ritratto a figura intera di Fanny Abington, fioraia, cantante di strada e prostituta. La Abington divenne poi un’attrice teatrale di successo. Per arrivare allo splendido e ammaliante ritratto di un ginecologo-seduttore, Samuel-Jean Pozzi, dipinto da John Singer Sargent nel 1881.

Tre ritratti un po’ fuori dagli schemi

I protagonisti della vita mondana europea verranno ritratti sempre più spesso a figura intera. Danzatrici, scrittori, medici, industriali e veri e propri personaggi diventati delle icone come la celebre Marchesa Casati, ritratta a figura intera da Giovanni Boldini. Tra il soggetto e l’artista si crea uno stretto rapporto, finalizzato anche alla promozione di sé, alla creazione della celebrità. Il ritratto a grandezza naturale andrà avanti nel tempo e sarà realizzato ad esempio anche da Klimt, fino all’arrivo delle avanguardie. Con il Novecento e la diffusione della fotografia però le cose cambiano e questo genere di arte andrà spegnendosi. Troppo celebrativo, sarà giudicato vecchio e commerciale dagli artisti alla ricerca di un nuovo ruolo e di nuovi orizzonti da esplorare.

Continua l’esplorazione …

Per scoprire la storia del ritrattismo segui l’etichetta #ritrattieritrattisti

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

C.C.

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